Marcianise – Un’altra croce sulle strade del lavoro: il boato sordo del cemento che si schianta contro il metallo, poi il silenzio. È l'ennesimo capitolo di una strage silenziosa quello che si è consumato nel primo pomeriggio di oggi lungo la Strada Provinciale 335, arteria vitale e pericolosa dell'area industriale di Marcianise.
A perdere la vita è Marian Marin Broasca, autotrasportatore 51enne di origini romene, vittima di una dinamica tanto brutale quanto assurda: è stato ucciso dal carico che stava trasportando per guadagnarsi da vivere.
La tragedia si è consumata in pochi istanti. Secondo le prime ricostruzioni, il tir guidato da Broasca trasportava due pesanti archi in cemento armato. Improvvisamente, forse a causa di una brusca frenata necessaria per evitare un pericolo o per l'andamento del traffico, l'inerzia ha trasformato quel carico in una trappola mortale.
I blocchi di cemento, svincolati dai fermi o spinti da una forza inarrestabile, sono scivolati in avanti, sfondando la parete posteriore della cabina di guida e travolgendo l'uomo al volante.Potrebbe interessarti
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Immediata la mobilitazione dei soccorsi, ma la corsa contro il tempo si è rivelata vana. Sul posto sono giunte due squadre dei Vigili del Fuoco, provenienti dai distaccamenti di Caserta e Marcianise.
I caschi rossi hanno lavorato freneticamente con l'ausilio di un'autogru per rimuovere i pesanti manufatti e liberare la cabina, ridotta a un ammasso di lamiere contorte. Per Marian Marin Broasca, però, non c'era più nulla da fare: le ferite riportate nell'impatto erano troppo gravi.
A gestire la viabilità, andata in tilt per permettere le complesse operazioni di recupero, sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale di Marcianise, cui spetta ora anche il compito di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e verificare se tutte le norme di sicurezza relative all'ancoraggio del carico fossero state rispettate.
Questo ennesimo incidente mortale aggiorna il macabro contatore delle morti bianche in Campania. Il 2025 si sta confermando un annus horribilis per la sicurezza sul lavoro nella regione. Dai cantieri edili alle fabbriche, passando per la logistica e i trasporti come nel caso odierno, la lista delle vittime continua ad allungarsi inesorabilmente. La morte di Broasca non è solo un incidente stradale, ma un infortunio sul lavoro che pone interrogativi pressanti sulla sicurezza dei trasporti eccezionali e sulle condizioni di chi, ogni giorno, percorre migliaia di chilometri sulle nostre strade. Mentre la comunità rumena e i colleghi piangono un padre e un lavoratore, resta l'amarezza per una vita spezzata da tonnellate di cemento armato in un pomeriggio qualunque sulla provinciale.






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