Cronaca Napoli

Femminicidio di Afragola, la mamma di Martina Carbonaro ad Alessio Tucci: "Non ti perdonerò mai"

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Napoli– «Non ti perdonerò mai, hai strappato il diamante prezioso che avevo».
È un grido di dolore, ma anche di accusa, quello che Fiorenza Cossentino – per tutti Enza – affida a Facebook.

È la madre di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa il 26 maggio scorso ad Afragola dall’ex fidanzato, Alessio Tucci, anche lui giovanissimo. Un delitto brutale: la ragazza fu colpita alla testa con una pietra dopo un litigio in un’area abbandonata alla periferia della città.

Il suo post di oggi è una ferita aperta, un pugno nello stomaco

«Cerco verità e giustizia, una giustizia vera» scrive Enza, accompagnando le parole con i video che la ritraggono insieme alla figlia. Poi, il rimprovero diretto al giovane assassino: «Non so come hai fatto a guardarmi negli occhi e mentirmi… ti aspetterò e vendicherò mia figlia».

Una comunità sotto choc e un’inchiesta che ha svelato la violenza nascosta

L’omicidio di Martina sconvolse Afragola e tutta la provincia nord di Napoli. Le indagini della Procura per i Minorenni ricostruirono un rapporto tormentato tra i due adolescenti, fatto di litigi, gelosie e minacce. Alessio Tucci confessò poche ore dopo: disse di aver perso il controllo, di essersi spaventato e di aver cercato di nascondere il corpo.

Nei giorni successivi, mentre l’inchiesta delineava il movente passionale e il quadro della violenza pregressa, emerse un episodio che colpì profondamente l’opinione pubblica: Tucci scrisse una lettera al Papa, dal carcere minorile, chiedendo perdono per ciò che aveva fatto.

Una richiesta di assoluzione impossibile da accogliere per la famiglia di Martina. Per la madre, quella lettera fu “un insulto al dolore”, l’ennesimo gesto di un ragazzo incapace di comprendere l’orrore compiuto.

In memoria di Martina: una panchina rossa ad Afragola

Martedì 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Afragola si fermerà per ricordare Martina. In Piazza del Rosario sarà inaugurata una panchina rossa con il suo nome: un simbolo di memoria, ma anche di denuncia.

«Ho rivisto i nostri video e sono crollata», scrive la madre nel suo post. È un dolore che non conosce tregua, una richiesta di giustizia che rimbalza da mesi tra le aule dei tribunali e le piazze della città.

Martina aveva 14 anni. Un’età in cui si dovrebbe imparare a vivere, non morire per mano di chi diceva di amarla.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 22 Novembre 2025 - 20:35 - Rosaria Federico
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Rosaria Federico