Le stazioni d’arte di Napoli: un museo sotterraneo che viaggia su rotaie

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Nel cuore pulsante di Napoli, un viaggio quotidiano in metropolitana può trasformarsi in un’esperienza culturale straordinaria. Le stazioni d’arte della città partenopea non sono semplici fermate: sono tappe di un vero e proprio museo sotterraneo, un percorso colmo di bellezza che unisce arte pubblica e trasporto urbano. Grazie alla visione del progetto della Metropolitana dell’Arte, le linee 1 e 6 della metropolitana di Napoli sono diventate luoghi espositivi, dove l’architettura dialoga con installazioni artistiche site-specific per creare un ambiente unico e coinvolgente.

La Metropolitana dell’Arte, un concetto innovativo

Il progetto delle stazioni d’arte nasce negli anni Novanta per volontà del Comune di Napoli, con l’obiettivo di trasformare i luoghi della mobilità urbana in spazi culturali di alto valore estetico. Questo modello, la Metropolitana dell’Arte, non è solo funzionale: è pensato per offrire al viaggiatore un’esperienza visiva, emotiva e riflessiva.

Sulle linee 1 e 6 della metropolitana sono oggi installate più di 300 opere d’arte realizzate da oltre novanta artisti internazionali e giovani designer locali. Architetti di fama mondiale come Álvaro Siza, Eduardo Souto de Moura, Dominique Perrault, Karim Rashid, Gae Aulenti e Alessandro Mendini hanno progettato intere stazioni, conferendo a ciascuna un’identità unica.

Questa visione ha creato un museo diffuso: non una mostra confinata in uno spazio chiuso, ma un sistema in cui arte pubblica e mobilità si intrecciano. Inoltre, l’amministrazione ha previsto servizi educativi, visite guidate e laboratori per valorizzare il patrimonio artistico underground.

Arte pubblica che vive sotto terra

Passeggiare (o viaggiare) nelle stazioni dell’arte significa immergersi in un paesaggio concreto e fantasioso al tempo stesso. Ogni stazione è pensata come un “site specific”: le opere dialogano con l’architettura, la luce, il colore e lo spazio circostante.

Alcuni esempi sono particolarmente emblematici:

  • Stazione Toledo, progettata da Óscar Tusquets Blanca, ospita installazioni di William Kentridge, Robert Wilson, Lawrence Weiner, Shirin Neshat e altri. Questa fermata è stata eletta dal Daily Telegraph come una delle più belle stazioni della metropolitana in Europa.
  • Stazione Duomo, firmata dai coniugi Fuksas, recupera elementi archeologici emersi nei cantieri e ospita opere di Sol LeWitt, Ettore Spalletti e Jannis Kounellis.
  • Stazione Quattro Giornate, profonda decine di metri sotto terra, celebra la Resistenza napoletana con rilievi bronzo di Nino Longobardi e sculture ispirate alla ribellione: “Le Combattenti” sono un simbolo potente di memoria collettiva.
  • Stazione Materdei, progettata da Alessandro Mendini, accoglie mosaici colorati di Sandro Chia e Luigi Ontani, wall drawing di Sol LeWitt e geometrie di Ettore Spalletti, creando un ambiente vivace e poetico.

Oltre a offrire opere visivamente impressionanti, le stazioni d’arte svolgono un ruolo sociale e culturale significativo. Il progetto di arte pubblica contribuisce alla riqualificazione urbana, trasformando aree periferiche o degradate in punti di riferimento per la comunità e il turismo.

Articolo pubblicato il 25 Novembre 2025 - 14:30 - Matteo Setaro
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Matteo Setaro