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Giugliano, il pizzo di Natale per il clan Mallardo: arrestati in 6

Sei misure cautelari tra Giugliano e Villaricca. Il racket delle feste: estorsioni con le pistole per finanziare le famiglie dei boss in carcere. L'inchiesta della DDA svela la cassa comune per gli "stipendi" ai detenuti.
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giugliano – Mentre la città si accinge ad addobbare le vetrine per le imminenti festività, un'altra, spietata "tassa sul Natale" viene fatta pagare dai singori del racket in nome del clan Mallardo.

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È contro questo giro di estorsioni pre-natalizie che i Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno sferrato un duro colpo, eseguendo questa mattina, sei ordinanze di custodia cautelare.

L'operazione, scattata all'alba su mandato del Gip del Tribunale di Napoli e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato in carcere cinque persone e ai domiciliari un'altra. I sei, ritenuti affiliati o fiancheggiatori del clan Mallardo, sono gravemente indiziati di associazione mafiosa, estorsione e detenzione illegale di armi.

Secondo gli investigatori, la gang avrebbe sistematicamente preso di mira i commercianti della zona di Giugliano, approfittando proprio del periodo di maggiore afflusso di clienti per imporre le sue richieste estorsive.

Le minacce, secondo le accuse, non sono state solo verbali: in più di un'occasione, gli imprenditori sarebbero stati intimiditi brandendo armi da fuoco, per piegarne più rapidamente la resistenza.

Ma l'inchiesta, nata dalle indagini della Procura, ha fatto emergere un meccanismo ancor più articolato e spietato. I proventi del pizzo, secondo gli accertamenti, non finivano nelle tasche dei singoli estorsori, ma confluivano in una "cassa comune" dell'organizzazione.

Questo fondo nero, gestito con meticolosità contabile, serviva a un preciso scopo: garantire un "fondo di sostegno" per le famiglie degli affiliati detenuti. In pratica, il racket assicurava alle mogli e ai figli dei boss in galera un vero e proprio stipendio mensile, un sussidio illegale per mantenere il consenso attorno al clan e comprare lealtà, trasformando il pizzo dei commercianti in un ammortizzatore sociale della malavita.

Un sistema che mostra tutta la sua forza predatoria proprio nell'avvicinarsi del Natale, quando le esigenze economiche delle famiglie, anche quelle legate alla camorra, si fanno più pressanti.

@RIPRODUZIONE RISERVATA
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Commenti (1)

L’articolo parla di una situazion grave che succede a Giugliano. I commercianti sono sotto pressione e questo non va bene. Speriamo che le autorità possano risolvere questa faccenda al più presto per il bene della comunità.

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