Furti di rame nella centrale telefonica in Costiera Amalfitana: tre indagati

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I Carabinieri hanno stretto il cerchio su una serie di furti aggravati in concorso che, per quasi un anno, hanno messo in ginocchio le comunicazioni di migliaia di utenze tra privati e servizi pubblici nel cuore del Salernitano.

Questa mattina, a Napoli, i militari della Stazione di Tramonti e della Compagnia di Amalfi hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Salerno, su richiesta della Procura. Per tre uomini è scattata la misura dell'obbligo di dimora.

Il danno e il "Tesoro" tecnologico

L'indagine ha fatto luce su come gli indagati si sarebbero introdotti, a più riprese, all'interno delle centrali di telecomunicazione nel comune di Tramonti, sulla Costiera Amalfitana. Non si trattava di un furto casuale: l'obiettivo erano le testine in plastica, elementi cruciali che ospitano i contatti in metallo di valore.

Tra maggio 2024 e marzo scorso, in diverse incursioni, la banda avrebbe trafugato ben 28 testine. Il danno economico diretto è stimato in 12.000 euro, ma il vero impatto è stato sulla rete: ogni testina contiene i terminali di circa 100 utenze. In totale, sono state compromesse 2.800 utenze telefoniche fisse, causando prolungati malfunzionamenti e interruzioni ai collegamenti.

Il "bottino" di chiara matrice predatoria consisteva in materiali preziosi contenuti nei terminali, come rame, berillio, bronzo fosforoso e platino, tutti componenti essenziali nel settore delle telecomunicazioni. Il furto non ha solo lasciato isolati i cittadini, ma ha anche messo in difficoltà i pubblici servizi che si affidano alla linea fissa, aggravando la portata del reato.

L'operazione odierna rappresenta la conclusione delle indagini che hanno permesso di identificare i responsabili e di porre fine a questa escalation criminale a danno delle infrastrutture essenziali.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 27 Novembre 2025 - 09:16 - Rosaria Federico
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Rosaria Federico