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Ercolano, scoperta la "fabbrica fantasma" dei vestiti usati: sequestrate 10 tonnellate di rifiuti

Maxi-operazione della Guardia di Finanza in un opificio abusivo di 300 mq. Tonnellate di abiti non igienizzati e pronti per il mercato parallelo, struttura priva di sistemi antincendio. Denunciato un 25enne.
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Ercolano, scoperta la "fabbrica fantasma" dei vestiti usati: sequestrate 10 tonnellate di rifiuti

Ercoano -Un vero e proprio opificio fantasma, stracolmo di rifiuti tessili e privo di ogni minima norma di sicurezza. È la scoperta fatta nei giorni scorsi a Ercolano dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, che hanno posto sotto sequestro una struttura abusiva di 300 metri quadrati, trasformata in un centro di stoccaggio illegale.

All'interno, i finanzieri della Compagnia di Portici si sono trovati di fronte a una montagna di rifiuti: 10 tonnellate di indumenti usati, classificati come rifiuti speciali, ammassati in balle pronte per essere lavorate o rivendute.

L'attività, gestita da un 25enne italiano già noto alle forze dell'ordine, operava nell'illegalità più totale. L'opificio, utilizzato per il commercio all'ingrosso, il recupero e il trattamento di vestiti di seconda mano, era completamente sconosciuto al fisco e privo di qualsiasi autorizzazione necessaria per la gestione dei rifiuti.

Ma a preoccupare è stato soprattutto l'aspetto sanitario e quello della sicurezza.

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Gli abiti, provenienti dalla raccolta nei centri urbani, venivano stoccati e lavorati senza alcun processo di igienizzazione o sanificazione, pronti per essere reimmessi in un "mercato parallelo" senza alcuna garanzia di tracciabilità o qualità per i futuri acquirenti.

L'intera struttura è stata descritta come una potenziale "bomba a orologeria". I militari hanno infatti constatato la totale assenza di un impianto antincendio, obbligatorio per legge data l'enorme quantità di materiale altamente infiammabile stipato nei locali. Un rischio enorme per l'intera area circostante.

L'operazione, scattata nell'ambito dei controlli economici del territorio e in linea con le indicazioni fornite dal Prefetto di Napoli, Dr. Michele di Bari, in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, si è conclusa con il sequestro dell'intero capannone, delle 10 tonnellate di rifiuti e di tutte le attrezzature da lavoro presenti: una bilancia, ceste metalliche, banchi da lavoro e varia documentazione relativa alla gestione dell'attività illecita.

Il responsabile 25enne è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Dovrà rispondere delle pesanti accuse di illecita gestione di rifiuti e delle violazioni in tema di certificazioni obbligatorie per la prevenzione incendi.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 3 Novembre 2025 - 07:27 - Gustavo Gentile

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