La funicolare centrale
Con l’apertura dei seggi per le elezioni regionali, a Napoli si annuncia una settimana di passione per i circa 60mila utenti che ogni giorno utilizzano le funicolari cittadine. La tornata elettorale, infatti, porterà a una serie di stop e riduzioni di servizio che coinvolgeranno tre delle quattro linee a fune del capoluogo, trasformando quello che dovrebbe essere un normale weekend elettorale in un vero e proprio calvario urbano lungo sei giorni.
A lanciare l’allarme è ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, da anni impegnato nel monitorare il funzionamento – spesso problematico – delle funicolari partenopee.
Il programma delle chiusure è fitto e, soprattutto, non accompagnato da spiegazioni chiare.
Oggi:
Montesanto e Mergellina chiuse per l’intera giornata.
Chiaia effettua l’ultima corsa alle 22, con quattro ore di anticipo rispetto al consueto orario delle 2.00.
Domani, giorno delle votazioni:
Servizio completamente sospeso per le funicolari Chiaia e Mergellina.
Lunedì:
Ultima corsa alle 14 per Mergellina, e alle 22 per Chiaia.
Martedì e mercoledì:
Stop totale per la funicolare Mergellina.
Un quadro che risparmia solo la funicolare Centrale, la più utilizzata con i suoi 28mila passeggeri feriali, ma che lascia scoperte intere aree della città collegate al resto di Napoli solo tramite gli impianti a fune.
Il dato più preoccupante, denuncia Capodanno, è che non sono previsti servizi sostitutivi adeguati. ANM ha attivato due navette – una in sostituzione della funicolare Mergellina e una per Chiaia – ma si tratta di un intervento considerato "del tutto insufficiente".
Gli utenti lo sanno bene: nei giorni di chiusura, restano per ore alle fermate, sperando nell’arrivo di un autobus che spesso non passa o passa strapieno. A peggiorare la situazione, i bus urbani nei weekend sono notoriamente ridotti all’osso.
Il motivo reale delle interruzioni, sottolinea Capodanno, è semplice quanto paradossale:
«Ogni volta che si vota è la stessa storia: invece di potenziare i servizi, li si riduce. E questo per garantire i riposi compensativi al personale impegnato nei seggi».
Anche per queste regionali, infatti, si registra il consueto "esodo elettorale":
240 dipendenti ANM – tra macchinisti, autisti e personale tecnico – saranno impegnati come presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista.
Una cifra tale da mandare in sofferenza l'intero sistema del trasporto pubblico cittadino.
ANM ha provato a correre ai ripari assumendo temporaneamente personale tramite contratti di somministrazione, ma il tentativo si è rivelato appena sufficiente per garantire il minimo indispensabile del servizio su gomma.
Il presidente del Comitato Valori Collinari punta il dito contro l’amministrazione comunale:
«In occasione delle elezioni si dovrebbero aumentare le corse, non ridurle. I cittadini hanno bisogno di muoversi di più, non di meno. Questa situazione si ripete ogni volta e non è più accettabile».
Nel frattempo, però, il copione resta lo stesso: città semiparalizzata, quartieri di collina praticamente isolati, passeggeri lasciati a arrangiarsi.
Mentre i seggi aprono, dunque, i trasporti si fermano. E Napoli si ritrova ancora una volta a fare i conti con un sistema fragile, che basta un weekend elettorale per mandare in crisi.