Campania, valanga Fico: 32 seggi al centrosinistra, il centrodestra si ferma a 17
Campo largo oltre il 60%, FdI sorpassa Forza Italia nella corsa a primo partito d’opposizione
I numeri del voto
Roberto Fico vince nettamente la sfida per Palazzo Santa Lucia: il candidato del campo largo chiude al 60,63% contro il 35,72% di Edmondo Cirielli, staccato di quasi 25 punti percentuali. La fotografia dei seggi è altrettanto chiara: 32 scranni al centrosinistra e 17 al centrodestra, con gli altri candidati alla presidenza esclusi dal Consiglio perché sotto la soglia di sbarramento del 2,5%.
Tra gli outsider, Campania Popolare di Giuliano Granato si ferma al 2,03%, sfiorando l’ingresso in aula. Restano molto indietro Nicola Campanile con Per (0,95%), Stefano Bandecchi con Dimensione Bandecchi (0,49%) e Carlo Arnese con Forza del Popolo (0,17%), tutti senza seggi.
Seggi alle coalizioni
Distribuzione complessiva dei seggi in Consiglio regionale:
| Coalizione | Voti % | Seggi |
|---|---|---|
| Centrosinistra (Fico) | 60,63 | 32 |
| Centrodestra (Cirielli) | 35,72 | 17 |
| Altri candidati | 3,65 | 0 |
Fico supera quota 1,2 milioni di voti, circa 80mila in più delle liste che lo sostengono, mentre Cirielli si attesta oltre 757mila preferenze, una cinquantina di migliaia in più del totale delle sue liste. L’affluenza resta bassa e si ferma al 44,06%, elemento che accentua il peso percentuale dei partiti più strutturati.
I partiti e i loro seggi
Il Partito democratico si conferma prima forza della regione con il 18,41% e 370.016 voti, circa 28.500 in meno rispetto al 2020 ma con una percentuale più alta, e conquista 10 seggi, due in più di cinque anni fa. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia prevale su Forza Italia nella sfida interna: 11,93% contro 10,72%, ma entrambe le formazioni portano a casa 6 seggi a testa.
Questa la mappa complessiva dei partiti e dei seggi:
| Partito | Voti % | Seggi |
|---|---|---|
| PD | 18,41 | 10 |
| M5S | 9,90* | 5 |
| A testa alta | 8,34 | 4 |
| Avanti Campania | 5,89 | 3 |
| Fico Presidente | n.d. | 3 |
| Casa Riformista | n.d. | 3 |
| AVS | n.d. | 2 |
| Noi Centro | n.d. | 2 |
| Fratelli d’Italia | 11,93 | 6 |
| Forza Italia | 10,72 | 6 |
| Lega | 5,51 | 3 |
| Cirielli Presidente | n.d. | 2 |
| Campania Popolare | 2,03 | 0 |
| Per | 0,95 | 0 |
| Dimensione Bandecchi | 0,49 | 0 |
| Forza del Popolo | 0,17 | 0 |
(*M5S indicato “sotto il 10%”; valore approssimato.)
Nel campo progressista, oltre al Pd, pesano M5S (sotto il 10% con 5 seggi), la lista “A testa alta” (8,34% e 4 seggi), Avanti Campania (5,89% e 3 seggi), le civiche “Fico Presidente” e “Casa Riformista” (3 seggi ciascuna), AVS (2 seggi) e Noi Centro (2 seggi). Nel centrodestra, a completare il quadro oltre a FdI e Forza Italia, ci sono la Lega (5,51% e 3 seggi) e la lista “Cirielli Presidente” con 2 seggi.
Eletti nel campo Fico
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Il M5S porta in aula cinque nomi: Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Salvatore Flocco, l’uscente Gennaro Saiello, Elena Vignati e, per Caserta, Raffaele Aveta. Per la lista “A testa alta”, ispirata da Vincenzo De Luca, scattano quattro seggi per Giovanni Porcelli, l’assessora uscente alla Scuola Lucia Fortini, il consigliere salernitano Luca Cascone e il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, passato dal Pd alla lista del governatore.
Altri consiglieri di maggioranza
I socialisti di Avanti Campania eleggono tre consiglieri: Giovanni Mensorio, Andrea Volpe e Giovanni Iovino. La lista “Fico Presidente” porta in Consiglio il consigliere comunale di Napoli Nino Simeone, Davide D’Errico e Giovanni Maria Cuofano.
Per Casa Riformista, civica a trazione riformista, entrano l’ex sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, Pietro Smarrazzo e l’uscente Vincenzo Alaia. AVS manda in aula Carlo Ceparano e Rosario Andreozzi, mentre per Noi Centro ottengono il seggio Giuseppe Barra e Pellegrino Mastella, figlio del sindaco di Benevento ed ex ministro Clemente Mastella.
Eletti nel centrodestra
Nel centrodestra Fratelli d’Italia può rivendicare il primato di primo partito della coalizione: a trascinare la lista è soprattutto il risultato di Ira Fele, imprenditrice e moglie del deputato Michele Schiano di Visconti, che risulta la più votata tra i meloniani. Completano il gruppo FdI l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l’uscente Raffaele Pisacane, Giuseppe Fabbricatore per Salerno, Vincenzo Santangelo per Caserta ed Ettore Zecchino per Avellino.
Forza Italia manda in Consiglio Massimo Pellicci e Susy Panico per la circoscrizione di Napoli, Roberto Celano per Salerno, l’ex deluchiano Giovanni Zannini per Caserta (terzo per preferenze in tutta la Campania con oltre 31mila voti), Livio Petitto per Avellino e Fernando Errico per Benevento. La Lega conquista tre seggi con Michela Rostan, ex Pd, Leu, Iv e FI, Mimmo Minella e Massimo Grimaldi.
Liste personali e outsider del centrodestra
La lista “Cirielli Presidente” ottiene due seggi, che vanno a Francesco Iovino e Sebastiano Odierna. La candidatura del viceministro agli Affari esteri permette al centrodestra di crescere in voti assoluti rispetto a cinque anni fa, ma non basta per insidiare il dominio del campo largo.
In area centrista e indipendente spicca il buon risultato di Campania Popolare, che con il 2,03% si avvicina alla soglia ma resta fuori dall’aula. Sotto l’1% si fermano Per, Forza del Popolo di Carlo Arnese e Dimensione Bandecchi, con la candidatura dell’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, protagonista del caso che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano dal MiC, ferma a soli 118 voti.
Gli esclusi eccellenti
Nel centrodestra fa rumore la mancata elezione di Pasquale Di Fenza, consigliere uscente balzato alle cronache per i video in Consiglio con la tiktoker Rita De Crescenzo, diventati virali sui social. Di Fenza, passato da Azione, chiude soltanto 19esimo su 27 candidati con 1.208 voti, ben lontano dalla soglia necessaria per rientrare in aula.
Tra i non eletti figura anche Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane ucciso per futili motivi a Napoli nel 2023, che si ferma a 964 voti nelle liste della Lega. Sul fronte progressista resta fuori dal Consiglio la candidata di AVS Souzan Fatayer, la “palestinese napoletana” finita al centro di una polemica nazionale dopo le parole di Paolo Mieli, nonostante una visibilità mediatica superiore alla media.






























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