

in foto i carabinieri di caserta
Un’altra storia di violenza domestica sfiorata. Un’altra donna salvata per un soffio. Questa volta a Caserta, dove una figlia, ascoltando da Milano la voce del padre in preda alla rabbia, ha compreso che la madre era in pericolo di vita e ha avuto la prontezza di chiamare i carabinieri.
Tutto è accaduto nel primo pomeriggio di sabato, in una zona periferica della città. Dall’altra parte del telefono, la figlia di un 56enne — una guardia giurata — ha sentito l’uomo pronunciare parole terribili: “La ammazzo”. Non ha esitato. Ha composto il numero d’emergenza 112, fornendo ogni dettaglio possibile e avvisando anche una vicina di casa, chiedendole di correre ad aiutare la madre.
Alle 13.50 una pattuglia della Stazione Carabinieri di Caserta è arrivata all’abitazione dei coniugi. La donna, terrorizzata, si era rifugiata nell’appartamento della vicina in attesa dei militari. Poco dopo, l’uomo è stato rintracciato a bordo della sua auto non lontano da casa.
Alla vista dei carabinieri ha consegnato spontaneamente una pistola regolarmente detenuta. Ma la perquisizione domiciliare ha rivelato molto di più: due pistole con munizioni legalmente possedute e un fucile a doppia canna calibro 20 non denunciato.
Dopo l’arresto, la moglie e le due figlie hanno deciso di parlare. Ai militari hanno raccontato di anni di violenze verbali, minacce e umiliazioni mai denunciate. Un clima di terrore domestico che si era aggravato negli ultimi giorni, fino a esplodere con la minaccia di morte.
L’uomo è ora accusato di maltrattamenti in famiglia e detenzione illegale di armi da fuoco.
Ancora una volta, a evitare una tragedia è stata la lucidità di una figlia e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. Un episodio che si aggiunge alla lunga scia di violenze domestiche che, troppo spesso, si concludono in modo irreparabile.
Il coraggio e la prontezza di chi ha saputo chiedere aiuto, questa volta, hanno fatto la differenza.