Camorra a Varcaturo, la rete del clan Mallardo: estorsioni, minacce e conti della ‘mesata’. I 10 indagati

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Napoli - Un’ordinanza applicativa di misura cautelare dell’Ufficio GIP del Tribunale di Napoli, firmata dalla giudice Ambra Cerabona, riguarda dieci indagati per associazione di tipo mafioso e una serie di episodi estorsivi aggravati, collocati tra luglio 2023 e luglio 2024 nell’area di Giugliano in Campania e lungo l’asse Varcaturo–Lago Patria.

Il fascicolo si inserisce nel solco investigativo sul clan Mallardo, storicamente parte dell’Alleanza di Secondigliano insieme ai sodalizi Contini e Licciardi, con proiezioni economiche in Campania, Lazio e Toscana secondo il quadro delineato nell’ordinanza.​

La struttura del clan

L’indagine descrive una compagine articolata in gruppi territoriali, con vertice riconducibile alla famiglia Mallardo e figure di direzione e collegamento nel tempo, nonché legami cooperativi con altre consorterie dell’“Alleanza” e rapporti funzionali con gruppi limitrofi per gestione di estorsioni, appalti e reinvestimenti illeciti.

il gruppo oltre al controllo del territorio, si dedicava ad estorsioni, usura, scommesse, condizionamento di settori pubblici tramite corruzione e reinvestimento in attività economiche e immobiliari.​

Il gruppo della fascia costiera

L'indagine individua nel gruppo costiero di Varcaturo–Lago Patria un nodo operativo incaricato di tenere i rapporti con Giugliano, la contabilità delle entrate illecite, gli elenchi degli stipendi (“mesate”) e l’organizzazione delle azioni estorsive, con capacità di pressione e interventi intimidatori sul campo.

La guida di questa cellula viene attribuita, in chiave accusatoria, a Pietro Tortorelli, coadiuvato da referenti con ruoli di distribuzione fondi, individuazione dei cantieri da colpire, custodia armi e supporto logistico alle riunioni con altri gruppi.​

Secondo quanto emerge dalle 64 pagine dell’ordinanza, le richieste estorsive puntavano a cantieri edili del territorio e ad attività commerciali, con minacce esplicite e, in un caso, con violenza fisica sul titolare per ottenere somme di denaro, anche sfruttando l’evocazione della appartenenza al clan Mallardo.

In un episodio è contestata la “cavallo di ritorno” per la restituzione di un’auto rubata, con richiesta di 2.500 euro per la riconsegna a Giugliano, ritenuta estorsione aggravata dal metodo mafioso.​

Gli episodi chiave

Al bar Eden, secondo la ricostruzione, un tentativo di costringere una vittima a versare 10.000 euro legato a una controversia familiare, attribuito a tre indagati con aggravanti di metodo mafioso e finalità di agevolare il clan Mallardo; l’evento non si consumò per cause indipendenti dalla volontà degli autori contestati.​

Nella pizzeria “Non solo Polli”, minacce ai dipendenti e al titolare, culminate in percosse e nella consegna di 7.500 euro, da parte di tre persone.

Le posizioni individuali

Pietro Tortorelli: indicato come capo-organizzatore del gruppo costiero, gestore dei rapporti con il vertice, contabilità e “mesate”, direttive operative e partecipazione ad azioni intimidatorie; contestati anche episodi specifici estorsivi.​

Emanuele Piscopo: descritto come stretto collaboratore, responsabile distribuzione stipendi, selezione cantieri da colpire e atti intimidatori; coinvolto in due episodi di estorsione.​

Roberto Corona: ritenuto partecipe, aiuto nella consegna stipendi, supporto alle estorsioni, accompagnamento a riunioni con esponenti di altri gruppi e custodia di armi affidate; contestato anche in un episodio di “cavallo di ritorno”.​

Gennaro Ronga: partecipe con compiti di minaccia ed estorsione; coinvolto nella vicenda della pizzeria e in ulteriori condotte contestate.​

Carmine Cerqua: partecipe, con presunto ruolo frontale nelle richieste estorsive ai cantieri di Lago Patria.​

Giuseppe D’Alterio: partecipe con compiti intimidatori ed estorsivi; indicato anche nell’episodio della Jeep.​

Alfredo Lama: partecipe addetto alla pressione estorsiva sul territorio di Lago Patria.​

Giovanna D’Agostino: ritenuta tramite tra il compagno detenuto Gennaro Trambarulo e gli affiliati liberi, veicolando comunicazioni e denaro e custodendo somme; funzionale al mantenimento del ruolo di reggenza.​

Giuseppe Sacco: partecipe impiegato nell’attività estorsiva in zona Varcaturo–Lago Patria e percettore di stipendio del clan in periodo detentivo.​

Ivan Falcone: indicato tra i concorrenti nel tentativo estorsivo dei 10.000 euro a danno di un congiunto della persona offesa.​

Le indagini sono collocate tra luglio 2023 e luglio 2024, mentre gli episodi estorsivi richiamati risalgono in particolare a novembre e dicembre 2023 nel territorio giuglianese.​

Elenco degli indagati

Carmine Cerqua, 30.11.1970​  CARCERE

Roberto Corona, 13.05.1993​  CARCERE

Giovanna D’Agostino, 26.05.1976​ INDAGATA

Giuseppe D’Alterio, 21.09.1991​ INDAGATO

Ivan Falcone, 08.04.1996​ INDAGATO

Alfredo Lama, 24.08.1961​  CARCERE

Emanuele Piscopo, 05.02.1987​ INDAGATO

Gennaro Ronga, 02.08.1993​ CARCERE

Giuseppe Sacco, 15.05.1943​ ARRESTI DOMICILIARI

Pietro Tortorelli, 12.06.1992​  INDAGATO

 
Camorra a Varcaturo, la rete del clan Mallardo: estorsioni, minacce e conti della ‘mesata’. I 10 indagati
RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 6 Novembre 2025 - 12:55 - Giuseppe Del Gaudio
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Giuseppe Del Gaudio