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Arzano, la Città Metropolitana boccia il Piano Urbanistico Comunale

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Arzano –  Un brutto colpo per l'amministrazione comunale del sindaco Vincenza Aruta: la Città Metropolitana ha bocciato il piano Urbanistico Comunale e ha rimandato l’approvazione dello strumento urbanistico al superamento di significativi rilievi.

Con nota dei funzionari dell’Area Pianificazione Urbanistica, sono state evidenziate una serie di molteplici rilievi che potrebbero compromettere l’adozione definitiva del piano. I rilevi evidenziati sono come di seguito ascritti: Per quanto attiene la stima del fabbisogno abitativo dall’elaborato C.1 - Relazione tecnico-progettuale del Piano programmatico, datata settembre 2025, risulta che l’analisi condotta non genera nuovi alloggi.

Tuttavia l’art. 52 delle NTA comma 4 fa riferimento ad Ambiti di trasformazione residenziale - ATR i quali, oltretutto, non sono indicati nella cartografia di Piano programmatico; Per quanto attiene la dotazione degli standard urbanistici ai sensi del DM n. 1444/68, fermo restando tutto quanto dettagliatamente descritto nella presente relazione, il PUC propone di rimediare alle carenze di dotazioni di standard incrementando la superficie pro-capite dagli attuali 7,22 mq/ab a 23,06 mq/ab.

Le trasformazioni del Piano programmatico previste per le differenti categorie e sub categorie di servizi ATS, eccedendo i minimi inderogabili previsti dal DM 1444/68 da 18 mq/ab a 23,06 mq/ab, comportano eccessivo l’utilizzo di suolo per fini edilizi ed usi extragricoli.

Nel rispetto dei principi e degli indirizzi alla base della proposta di PTC – scrive la Citta Metropolitana- ed in linea con i contenuti del redigendo nuovo strumento di pianificazione Territoriale di competenza della Città Metropolitana, in considerazione della notevole estensione del tessuto urbanizzato, che attualmente ricopre la quasi totalità del territorio comunale, si ritiene opportuno limitare al minimo le trasformazioni del territorio, riconducendo quindi al limite dei 18 mq/ab, privilegiando l’uso di attività compatibili con il verde pubblico e lo sport quali ad esempio: orti urbani, le ville comunali, ecc. ecc..

Le aree libere interne al tessuto edificato ed inoltre le aree di piccola superficie puntiformi o sparse, riportate nell’elaborato B.3 – La rete ecologica – come “stepping zones”, rappresentano, per le correlate funzioni ecosistemiche dovute alla loro posizione strategica, elementi importanti del paesaggio e vanno preservate dal rischio di urbanizzazione.

A tal fine si ritiene opportuno che nelle NTA, relativamente agli Ambiti di Trasformazione per Servizi - ATS, venga chiaramente privilegiato l’utilizzo di tali aree per usi compatibili con la destinazione a verde pubblico, parco per il gioco e per lo sport, limitando invece le destinazioni d’uso che comportano le trasformazioni edilizie del suolo, indicate all’art. 13 delle NTA, quali ad esempio: servizi per assistenza sanitaria SP4, organizzazioni associative SP5, attività culturali e di intrattenimento SP9, attività ricreative SP11 ecc. ecc..

Infine si segnala che alcuni ambiti di trasformabilità per servizi ATS, quali ad esempio l’ATS n. 19, 40, 11, ecc. sono localizzati in aree agricole periurbane di cui all’articolo 48 delle NTA della proposta di PTC. L’intero territorio comunale risulta quasi completamente urbanizzato e compromesso da attività edilizia.

Il sistema naturale risulta pressocchè assente ad eccezione di una sola zona agricola periurbana, zona E1, e di limitatissimi spazi aperti e aree incolte, zone E2, in prossimità di infrastrutture stradali. La componente programmatica del PUC prevede nell’unica zona E1 “Agricola periurbana” la localizzazione di un Ambito di Trasformazione a Servizi ATS n. 35. In considerazione della necessità di tutelare e preservare le zone agricole esistenti, tale previsione va riesaminata anche alla luce di quanto osservato al punto due precedente.

Per il settore produttivo e commerciale le analisi condotte nel PUC riportano che la componente programmatica del PUC non prevede nuovi ambiti di trasformazione produttiva e tende a consolidare le attività produttive esistenti. Tuttavia tra destinazioni d’uso previste in molti ATS, nonché nelle aree di compensazione urbanistica derivanti dall’attuazione perequativa, sono contemplate anche le attività di tipo commerciale, produttivo, direzionale e terziario.

L’area riportata nell’elenco degli ATS (indicato nella relazione C.1 e nelle NTA C.3) come area per parcheggi n. 35 viene rappresentata nell’elaborato “Tav. C.2 – La disciplina programmatica del PUC”, con la campitura prevista per le ATS – Aree a verde pubblico attrezzato. Nell’elaborato B.2 – La Disciplina Strutturale del PUC – non risulta campita l’area a ovest del territorio comunale compresa tra Via Colombo, Via Ignazio Silone e la SP 191.

Dalla documentazione trasmessa non sono stati rinvenuti gli elaborati relativi alla perimetrazione degli insediamenti abusivi. Negli elaborati grafici non sono rappresentate le fasce di rispetto quali ad esempio quella cimiteriale e la fascia di rispetto della zona ASI. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, sulla scorta di quanto è stato possibile verificare dalla documentazione depositata in atti, si ritiene che il PUC del Comune di Arzano si potrà ritenere coerente alle strategie a scala sovracomunale ai sensi dell’art. 3 comma 4 del Regolamento Regionale n. 5/2011, subordinatamente al superamento dei rilievi sopra esposti.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 7 Novembre 2025 - 08:42 - Redazione
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