Attualità

Ancona, tentano truffa ad anziana: arrestati due napoletani

Condivid

Ancona– Hanno usato la paura di una madre per mettere a segno un colpo gobbo. Ma la loro trappola è scattata a vuoto, chiusa da quella della Squadra Mobile. Un quarantenne e un trentenne, entrambi napoletani, sono finiti in manette ieri per aver tentato la classica truffa del finto carabiniere ai danni di una 65enne.

L'epilogo, in flagranza, dopo una consegna di gioielli e denaro che si è trasformata in una corsa dritta in Questura.

La mattina di ieri, il telefono di una donna anziana squilla, rompendo la tranquillità domestica. Dall'altra parte, una voce che si presenta come quella di un maresciallo dei Carabinieri. Le notizie che le dà sono un pugno nello stomaco: sua figlia avrebbe causato un gravissimo incidente, investendo un ciclista ora in prognosi riservata, con la probabile perdita dell'uso di una gamba.

Il sedicente maresciallo dipinge uno scenario da incubo: per evitare l'arresto immediato della figlia e permetterle di tornare a casa, è necessario versare subito una "garanzia". La donna, sconvolta, viene istruita a raccogliere tutto ciò che ha di valore: denaro contante, gioielli d'oro, oggetti preziosi.

Un "collega" sarebbe passato di lì a poco a ritirare il tutto, con la rassicurazione – del tutto falsa – che tutto le sarebbe stato restituito una volta chiarita la posizione della figlia, anche in virtù della sua "fedina penale pulita".

La trappola psicologica era scattata. La signora, in preda all'ansia, ha raccolto orologi, monili in oro e alta bigiotteria, per un valore complessivo di circa 3.000 euro, a cui ha aggiunto 250 euro in contanti.

Quello che i due truffatori non sapevano, però, era che la loro messinscena era già sul punto di essere smontata. La Squadra Mobile di Ancona, infatti, aveva già predisposto un servizio mirato per contrastare questo tipo di reati predatori. I poliziotti, probabilmente allertati o in seguito a indagini, erano già in azione.

Hanno così visto arrivare un'auto che si è parcheggiata vicino al condominio della vittima. Dall'auto è sceso uno dei due complici, che è entrato nel portone per poi uscire dopo pochi minuti. Non aveva con sé il bottino, ma la certezza di aver messo a segno il colpo.

Appena rimessosi in strada, l'uomo è stato bloccato. Contemporaneamente, altri agenti controllavano il suo complice, rimasto alla guida dell'auto. Le perquisizioni non hanno lasciato scampo: addosso all'uomo che si era presentato a casa della vittima, i poliziotti hanno trovato l'intero bottino: l'orologio, i monili, la bigiotteria e il denaro contante, appena consegnatigli dalla donna sull'uscio di casa.

Le prove erano schiaccianti. I due sono stati tratti in arresto per truffa aggravata e condotti nelle camere di sicurezza della Questura di Ancona, in attesa dell'udienza di convalida dinanzi al Giudice, prevista per oggi.

L'episodio serve da duro monito: le forze dell'ordine ricordano che nessun carabiniere, maresciallo o agente chiederà mai denaro o beni al telefono. In caso di dubbi, la raccomandazione è di attaccare e chiamare immediatamente il numero ufficiale della Stazione dei Carabinieri o della Questura di Polizia per verificare.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 22 Novembre 2025 - 09:18 - Gustavo Gentile
Pubblicato da
Gustavo Gentile