5 chiese con cripte segrete da visitare a Napoli

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Napoli non è solo “mare, pizza e mandolini”: è una città che vive di stratificazioni, fisiche e simboliche. Sotto le sue vie affollate e i vicoli brulicanti si nascondono storie antiche, miti dimenticati, ruderi greci e romani, e, soprattutto, ambienti che offrono un’esperienza diversa: quella della scoperta della profondità, del sotterraneo. Per chi segue l’idea di cripta segreta Napoli, queste chiese sono portali verso un mondo parallelo alla città visibile: luoghi in cui la pietra parla, le leggende si animano e la storia si incarna in ambienti ipogei, spesso poco frequentati dai visitatori distratti.

Visitare una “chiesa con cripte a Napoli” significa immergersi in un racconto che unisce arte, fede e archeologia: sei passi e ti trovi sotto la pavimentazione, ad attraversare frammenti del passato. In queste cripte segrete si possono leggere le tracce del culto pagano, della nascita del cristianesimo, della trasformazione barocca, tutto in uno scenario che è insieme sacro e sotterraneo. Le cinque chiese che abbiamo scelto per questa guida rappresentano alcune delle più evocative di Napoli, sia per la ricchezza di quanto celano sotto, sia per l’atmosfera fuori dal tempo.

In questo articolo ti accompagnerò in un itinerario: dalla più centrale, nel cuore del centro storico, fino a quelle meno note, tutte accomunate dall’avere un sottosuolo che merita l’attenzione. Prepara scarpe comode, una torcia (o perlomeno la curiosità accesa) e la voglia di guardare “dentro” la città, non solo “alla” città.

Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta

Situata in Via Tribunali, nel cuore del centro antico di Napoli, la Pietrasanta è una chiesa che racchiude un microcosmo storico e archeologico. La sua origine affonda nel VI secolo d.C., quando il vescovo Pomponio decise di erigere in quel punto una basilica dedicata alla Vergine, sopra le rovine di un tempio pagano dedicato a Diana.
Nel corso dei secoli, la struttura è stata trasformata, ricostruita nel XVII secolo dall’architetto Cosimo Fanzago in stile barocco.

Cosa rende speciale la cripta

Sotto la chiesa si apre un vero e proprio “viaggio nel tempo”: reperti di domus romane, strutture in opus reticulatum, antichi pozzi e cisterne dell’acquedotto greco-romano, pavimenti a mosaico romani.
Questo rende la Pietrasanta un esempio perfetto di “cripta segreta Napoli”: non solo un luogo di culto, ma un intreccio tra archeologia, leggenda e devozione.

Perché visitarla

  • Potrai attraversare spazi sotterranei non sempre evidenti al visitatore casuale: l’“ipogeo” della chiesa è spesso descritto come un percorso “quasi un chilometro” di ambienti ipogei in cui ritrovare l’assetto antico della città.
  • È un punto perfetto per connettere la dimensione mitologica (il culto di Diana, le leggende locali), con la cristiana e l’archeologica.
  • È ubicata in una zona centrale: puoi combinarla con una passeggiata nel decumano maggiore e goderti l’atmosfera del centro storico di Napoli.

Consigli per la visita

  • Verifica gli orari di apertura: alcuni ambienti sotterranei potrebbero essere accessibili solo in determinati momenti o con visite guidate.
  • Porta scarpe comode e una giacca leggera: gli ambienti ipogei tendono ad essere freschi e un po’ umidi.
  • Sii rispettoso dello spazio: anche se “nascosti”, questi ambienti sono parte di un complesso sacro ancora in uso.

Basilica di San Giovanni Maggiore

La Basilica di San Giovanni Maggiore è un autentico palinsesto storico: fondata probabilmente intorno al 324 d.C., sul luogo di un tempio pagano (forse dedicato a Ercole o ad Antinoo) e ricostruita più volte nei secoli successivi.
Nel corso del tempo è stata inserita tra le quattro basiliche maggiori della Napoli paleocristiana.

La cripta e il sottosuolo

Sotto la navata centrale della chiesa si trova una cripta articolata a tre navate, sorretta da sei pilastri e dotata di volte a vela in pietra lavica. L’accesso avviene tramite una scala ripida che parte dall’aula principale.
All’interno si possono leggere tracce delle antiche sepolture, dell’impiego del sotterraneo come “terra santa” e degli spazi riservati alla confraternita dei 66 sacerdoti, la cosiddetta “Congrega dei 66 sacerdoti”.

Perché visitarla

  • Offre una delle esperienze più autentiche di “chiesa con cripte a Napoli”: l’effetto “scendere nella storia” è molto forte.
  • Le trasformazioni architettoniche (dal tempio pagano, alla basilica paleocristiana, al barocco) sono ancora leggibili: è come sfogliare un libro di pietra.
  • È meno affollata rispetto ad alcune mete più celebri, il che permette una visita più intima e riflessiva.

Consigli per la visita

  • Non perderti l’accesso alla cripta tramite la scala laterale: è spesso poco indicato ed è un po’ “nascosto”.
  • Verifica se è prevista una guida o un percorso dedicato: alcuni ambienti ipogei possono avere accesso limitato.
  • Anche qui, scarpe comode e una torcia leggera possono fare la differenza, specialmente se desideri osservare i dettagli delle murature e dei pilastri antichi.

Santuario di San Gaetano Thiene (cripta della Basilica di San Paolo Maggiore)

Contesto storico e artistico

Questo luogo, la cripta sotto la Basilica di San Paolo Maggiore, oggi conosciuta come Santuario di San Gaetano Thiene, è un esempio suggestivo di “cripta segreta Napoli”. L’edificio si trova in Piazza San Gaetano, nel cuore del centro storico.
Si tratta di una struttura sotterranea, progettata da Francesco Solimena, con conseguenti affreschi e dettagli decorativi di rilievo.
La cripta originaria ospitava le sepolture dei padri Teatini e veniva edificata su resti di ambienti più antichi: un crocevia di culto, sotterraneo e visibile.

Cosa rende speciale la visita

  • L’accesso è “nascosto”: da una porta nella navata di destra della Basilica oppure direttamente da Piazza San Gaetano.
  • All’interno si trovano bassorilievi e maioliche del 1724 (opera di Donato Massa) oltre a decorazioni di Domenico Antonio Vaccaro, che donano all’ambiente una ricchezza artistica poco nota rispetto alle mete più celebri.
  • Per chi ama il tema delle “cripte segrete Napoli”, questo sito è particolarmente evocativo: un ambiente sotterraneo poco visibile, parte del tessuto urbano, che equilibra arte, spiritualità e mistero.

Consigli pratici

  • Assicurati che l’ingresso sia aperto: non sempre l’accesso alla cripta è autonomo, potrebbe richiedere visita guidata o apertura speciale.
  • Porta scarpe comode: anche se non è così “ipogea” come alcune catacombe, l’ambiente basso e i dettagli richiedono attenzione.
  • Gestisci bene i tempi: essendo a pochi passi da zone centrali molto frequentate (Via Tribunali, Spaccanapoli), potresti inserire questa visita come tappa intermedia fra altre due.

Cappella del Succorpo / Cripta di San Gennaro nella Cattedrale di Napoli

All’interno della Cattedrale di Napoli, la Cappella del Succorpo, definita anche come cripta di San Gennaro, è un vero e proprio gioiello sotterraneo. Fu edificata nel 1497 per volontà del cardinale Oliviero Carafa per custodire le reliquie del Santo Patrono.
L’ambiente rettangolare misura circa 12×9 metri, è suddiviso in tre navate, rivestito in marmi finemente lavorati.

Perché è una tappa obbligata

  • Rappresenta un caso emblematico di “chiesa con cripte a Napoli”: un ambiente segreto, sotto la grande cattedrale, ma ricco di significato storico-religioso e artistico.
  • Custodisce le reliquie di San Gennaro, elemento centrale della devozione a Napoli. Visitare questo spazio significa toccare un punto nevralgico della città.
  • I materiali e la decorazione rendono la cripta un’opera raffinata: marmi, colonne di cipollino, soffitti a cassettoni con rilievi.

Consigli per la visita

  • Arriva presto per evitare le folle, dato che la Cattedrale è molto frequentata e la cripta può essere visitata in condizioni più tranquille al mattino.
  • Silenzio e rispetto sono importanti: pur essendo “segreta”, resta un luogo di culto attivo.
  • Non solo la cripta: se ti interessa, dedica qualche minuto anche al Tesoro di San Gennaro, perché aiuta a contestualizzare l’importanza del Santo nel tessuto urbano e religioso di Napoli.

Catacombe di San Gaudioso (sotto la Basilica di Santa Maria della Sanità)

Nel quartiere Rione Sanità, sotto la Basilica di Santa Maria della Sanità, si trova questo complesso ipogeo che è per molti versi il paradigma della “cripta segreta Napoli”. Le Catacombe di San Gaudioso risalgono al IV–V secolo d.C., ed erano originariamente un antico cimitero paleocristiano.
Vi si trovano affreschi e mosaici del V-VI secolo con simboli cristiani primari (pesce, agnello, vite) che testimoniano l’ambiente della prima cristianità.

Un’esperienza suggestiva

  • Questa visita è più “profonda” (nel senso letterale) rispetto ad altre: si scende, si attraversano ambienti severi, si avverte la storia sotto la città.
  • La combinazione di epoca paleocristiana e interventi successivi, fino al XVII secolo, offre un racconto stratificato della città.
  • È ideale per chi desidera un tipo di visita meno “turistica” e più esplorativa, in un luogo che conserva un’aura di mistero.

Consigli utili

  • Verifica gli orari di apertura: le catacombe possono avere giorni o fasce orarie specifiche.
  • Il percorso sotterraneo può essere fresco, umido e con scale: una giacca leggera e buone scarpe sono raccomandate.
  • Acquista i biglietti online o informati sulle visite guidate: spesso è la modalità più comoda per accedere.
  • Considera di abbinare la visita con una passeggiata nel Rione Sanità: quartiere ricco di storia, atmosfera autentica e angoli poco frequentati.
Articolo pubblicato il 4 Novembre 2025 - 14:30 - Matteo Setaro
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Matteo Setaro