Si riduce quasi della metà il numero degli imputati nel processo sulla maxi truffa dei permessi di soggiorno. Ventuno delle quarantaquattro persone coinvolte nell’inchiesta “click day” della Procura di Napoli hanno ammesso le proprie responsabilità e scelto di patteggiare, offrendo circa 300mila euro in restituzioni, che si aggiungono ai due milioni già sequestrati durante le misure cautelari eseguite lo scorso giugno.
L’indagine, partita dalla denuncia presentata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva svelato un sistema di false assunzioni ideato per regolarizzare la presenza di cittadini extracomunitari in Italia.Potrebbe interessarti
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Nel complesso, sono oltre 40mila le pratiche finite sotto la lente della Squadra Mobile e della Procura partenopea. Tra coloro che hanno deciso di patteggiare figurano avvocati, agenti della polizia municipale, titolari di Caf, poliziotti e una quindicina di imprenditori. Restano invece diciannove imputati che affronteranno il rito abbreviato e quattro che hanno optato per il processo ordinario.
Nel frattempo, gli investigatori hanno sequestrato un appartamento a Sorrento riconducibile a uno degli avvocati coinvolti, ritenuto acquistato con i proventi dell’attività illecita. L’inchiesta, che aveva portato agli arresti e ai sequestri del 9 giugno scorso, segna ora una svolta giudiziaria decisiva: il sistema truffaldino che prometteva regolarizzazioni facili in cambio di denaro sembra avviarsi verso la sua resa dei conti.





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