Un sms truffa, la paura di un bonifico non autorizzato e due operazioni bancarie fatte in buona fede che sono costate quasi 10mila euro a una donna di 57 anni di Montecosaro, in provincia di Macerata.
È questa la vicenda ricostruita dai Carabinieri della locale stazione, che dopo un’articolata indagine telematica e bancaria hanno denunciato due giovani napoletani, di 22 e 23 anni, accusati di truffa aggravata mediante la tecnica del cosiddetto phishing.
Tutto è iniziato lo scorso agosto, quando la vittima ha ricevuto un sms apparentemente inviato dalla propria banca, in cui le veniva segnalato un bonifico sospetto in uscita dal conto corrente. Nel messaggio era indicato un numero telefonico da contattare per bloccare l’operazione.
Presa dal panico, la donna ha chiamato e dall’altra parte della linea ha trovato una voce calma e convincente, che si è spacciata per un operatore dell’istituto di credito.Potrebbe interessarti
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Il giorno successivo, non vedendo l’operazione annullata, la vittima ha ricontattato lo stesso numero e, sempre convinta di parlare con un addetto della banca, è stata indotta a effettuare un secondo bonifico da quasi 5mila euro. Solo dopo aver realizzato di essere stata raggirata, la donna si è rivolta ai carabinieri insieme al compagno.
Le indagini e le denunce
Grazie a un accurato lavoro investigativo, i militari di Montecosaro sono riusciti a risalire alla Postepay su cui erano confluiti i due bonifici e a individuare i due presunti truffatori.
Secondo quanto ricostruito, il 23enne era il titolare della carta, mentre il 22enne lo aveva accompagnato in vari uffici postali di Napoli per ritirare il denaro e ne aveva ricevuto una parte sul proprio conto corrente.
Entrambi sono stati denunciati a piede libero per truffa aggravata. Le indagini proseguono per accertare eventuali collegamenti con altre frodi informatiche di analoga modalità.
L’allarme dei Carabinieri
I militari ribadiscono l’importanza di non rispondere mai a sms o telefonate sospette che chiedono di eseguire operazioni bancarie o fornire dati sensibili.
“In caso di dubbi – sottolineano i Carabinieri – è sempre meglio contattare direttamente la propria banca o recarsi di persona allo sportello. Le frodi digitali stanno diventando sempre più sofisticate, ma la prudenza resta la prima difesa contro i truffatori”.
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