ROMA – Dopo anni di denunce, inchieste e richieste di intervento, il decreto “Terra dei Fuochi” è legge. Il provvedimento introduce un inasprimento delle pene contro il mercato criminale dei rifiuti, un fenomeno che da decenni devasta la Campania e alimenta gli affari delle ecomafie.
Una norma che Legambiente definisce “un’ottima notizia”, sottolineando però come il cammino verso la bonifica e la rinascita dei territori martoriati resti ancora in salita.
Pene più severe contro ecomafiosi e traffici illeciti
Il decreto prevede sanzioni più pesanti per contrastare abbandoni, discariche abusive e spedizioni illegali di rifiuti. Misure da tempo invocate dagli ambientalisti, a fronte dei dati sempre più allarmanti contenuti nei rapporti annuali sulle ecomafie.
“È un passo importante a livello nazionale – ha commentato il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – perché finalmente si risponde in maniera più incisiva al sistema criminale che per anni ha avvelenato terre e comunità.Potrebbe interessarti
Campania, via libera al superconcorso OSS: prove scritte dal 3 al 7 novembre per 1274 posti
Controllo dei Carabinieri in un'allevamento: blocco sanitario e denuncia per smaltimento illecito di rifiuti
Paupisi in lutto, folla ai funerali di Elisa e Cosimo: “Mai più tragedie così”
Mondragone, scoperti rifiuti tossici lungo Viale dei Laghetti: area sequestrata dai carabinieri
Bonifiche a rischio: fondi dimezzati
Il nodo principale resta infatti quello delle risorse economiche per le bonifiche. Per il 2025 sono stati destinati 15 milioni di euro, affidati al commissario unico alle bonifiche, generale Giuseppe Vadalà. Una cifra che rappresenta soltanto il 50% del fabbisogno stimato dalla struttura commissariale per rimuovere le oltre 30mila tonnellate di rifiuti abbandonati nella Terra dei Fuochi.
“Questi territori hanno diritto a una vera ecogiustizia – ha proseguito Ciafani – e senza investimenti seri resteranno ostaggi di discariche e roghi tossici. Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di stanziare quanto prima le risorse necessarie e di programmare interventi concreti”.
Un simbolo nazionale del disastro ambientale
La Terra dei Fuochi, tra le province di Napoli e Caserta, è da oltre vent’anni sinonimo di avvelenamento ambientale e sanitario. Campi contaminati, falde inquinate e roghi di rifiuti tossici hanno trasformato una delle aree più fertili del Paese in un emblema delle ecomafie.
Il decreto appena approvato rappresenta, secondo magistrati e ambientalisti, un’occasione per rafforzare la lotta giudiziaria e investigativa. Ma, come sottolineano gli esperti, senza bonifiche e senza un impegno strutturale il rischio è che la legge resti una cornice senza contenuti.
Commenti (1)
Il decreto Terra dei Fuochi è un passo avanti ma ci sono molti dubbi su come si applicherà. Le sanzioni sono piu severe, ma senza fondi sufficienti, non so se sarà efficace nel lungo termine. Serve più impegno.