Ha lasciato la terapia intensiva Antonia Ocone, la giovane sopravvissuta alla strage di Paupisi, in cui il padre, Salvatore Ocone, ha ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio Cosimo, prima di tentare di togliere la vita anche a lei. Ora Antonia si trova all’Irccs Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, dove ha iniziato il suo difficile percorso di neuroriabilitazione.
“Penso che il percorso sarà lungo e con possibili insidie, come spesso accade nei pazienti che hanno subito traumi gravi”, spiega il dottor Carmine D’Avanzo, responsabile della Neuroriabilitazione del centro.Potrebbe interessarti
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Secondo il medico, la giovane dovrà affrontare una fase complessa che richiederà tempo, pazienza e un lavoro multidisciplinare. “Valuteremo lo stato motorio e cognitivo, oltre agli eventuali problemi di linguaggio e deglutizione”, spiega D’Avanzo. “Attualmente Antonia ha una cannula tracheale, difficoltà nel linguaggio e nella deglutizione, e un grave deficit motorio all’emisoma destro: non muove né il braccio né la gamba. Anche il controllo del tronco e del capo non è ancora ottimale”.
L’obiettivo del team è quello di farle recuperare progressivamente autonomia: “Cercheremo di posizionarla quanto prima in carrozzina e, se le condizioni cliniche lo permetteranno, di iniziare il lavoro in palestra utilizzando la robotica riabilitativa di cui il Neuromed è dotato”.






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