Luciano Spalleti e Aurelio De Laurentiis
Trento– Luciano Spalletti torna a parlare della sua esperienza a Napoli e, come sempre, lo fa senza filtri. Sul palco del Festival dello Sport di Trento, l’attuale commissario tecnico della Nazionale ha raccontato i retroscena della sua separazione dal club azzurro dopo lo storico scudetto del 2023, spiegando come la frattura con Aurelio De Laurentiis sia nata da un progressivo logoramento nel rapporto personale.
“Sono andato via da Napoli perché il presidente aveva preso il sopravvento – ha detto Spalletti davanti al pubblico del Teatro Sociale –. Non abbiamo mai parlato di rinnovi contrattuali, mai ricevuto un segnale, un pensiero, qualcosa che mi facesse capire che mi voleva davvero. A un certo punto è diventato difficile restare”.
Il tecnico toscano ha ricordato con emozione il legame con la città e con i tifosi: “Quando mi hanno chiamato scugnizzo, è stato un momento bellissimo. Avere la cittadinanza onoraria napoletana è un onore che porterò sempre dentro. L’amore dei napoletani è sfrenato, ma anche travolgente, a volte ti mette quasi paura perché non sai dove può arrivare”.
Spalletti ha poi raccontato alcuni episodi di vita quotidiana durante i suoi due anni in azzurro, tra aneddoti e ironia:
“Il primo anno vivevo in albergo, proprio accanto alla stanza del presidente De Laurentiis. La sera mandavo qualcuno a controllare se era in camera, così evitavo di incontrarlo prima di dormire – ha scherzato –. È un grande presidente, ma molto presente. Il secondo anno invece vivevo a Castel Volturno: il traffico per arrivare al centro sportivo era infinito, ma per me bastava vedere le righe del campo per essere felice”.
La separazione, però, si è consumata dopo la conquista del terzo tricolore nella storia del club, il primo dopo 33 anni.
“Quando De Laurentiis disse ai giornalisti che quel campionato lo avrebbero vinto anche loro, è stato difficile da accettare. Aveva la prelazione per rinnovarmi il contratto e, di fatto, ha deciso lui che dovessi restare fermo un anno. Poi ha pensato di poter gestire tutto da solo. Si è visto com’è andata a finire”.
Spalletti ha infine paragonato l’esperienza napoletana a una corsa emozionante e imprevedibile:“Allenare il Napoli è come stare sulle montagne russe. Ti porta in alto come nessun’altra piazza, ma ti scuote nel profondo. Resta un’esperienza che non dimenticherò mai”.
Un racconto sincero e malinconico, quello del tecnico che ha riportato Napoli sul tetto d’Italia, ma che ha anche voluto ribadire – tra le righe – come il suo addio sia stato tutt’altro che un congedo sereno.
Leggi i commenti
L'articolo parla di Spalletti e la sua esperienzia a Napoli, ma non capisco perche ha dovuto andarsene. Forse De Laurentiis non ha gestito bene le cose, pero è strano che dopo un scudetto ci sia stata una separazione.