Cronaca Napoli

Sgombero forzato a Sant'Agnello: 37 famiglie fuori dalle case di "housing sociale" abusive

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Sant'Agnello – Si chiude con l'ordine di sgombero l'intricata battaglia legale sul complesso immobiliare di Housing Sociale a Sant'Agnello, in provincia di Napoli.

Ieri, 20 ottobre 2025, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha emesso l'atto esecutivo per liberare il comparto edificatorio di via G.M. Gargiulo, delegando l'esecuzione congiunta a Carabinieri della Compagnia e al Commissariato di Polizia di Stato di Sorrento.

L'operazione, che vedrà sfrattati 37 nuclei familiari che occupano altrettante delle 53 unità abitative sequestrate, arriva al culmine di un iter procedimentale lungo e "travagliato", come lo definisce la stessa Procura, durato oltre cinque anni tra Gip, Tribunale del Riesame e Corte di Cassazione.

L'epopea giudiziaria: sequestro, revoche e Cassazione

Il complesso, iniziativa privata di housing sociale composto da 53 appartamenti, box e locali accessori, era finito sotto la lente della magistratura per l'ipotesi di costruzione abusiva in zona vincolata.

Il primo atto risale al 28 febbraio 2020, con il sequestro preventivo disposto dal GIP di Torre Annunziata.

Il provvedimento cautelare era stato poi oggetto di una vera e propria altalena legale: confermato dal Riesame a giugno 2020, revocato a marzo 2021 (in accoglimento di un appello dell'imprenditore Antonio Elefante) e infine ripristinato in via definitiva il 18 marzo 2022 dal Tribunale del Riesame, quale giudice di rinvio dopo l'annullamento con rinvio della Corte di Cassazione su ricorso della Procura.

La svolta sul 'carico urbanistico'

L'esecuzione dello sgombero, intimato dalla Procura nel marzo 2022, era stata sospesa dal GIP in accoglimento di un incidente di esecuzione degli occupanti, in attesa della sentenza definitiva del processo. Una decisione alla quale la Procura si era fermamente opposta, portando nuovamente il caso in Cassazione.

La svolta arriva con la pronuncia della Suprema Corte del 13 marzo 2024, che annullando con rinvio l'ordinanza sfavorevole alla Procura, ha stabilito due principi fondamentali:

Il giudice dell'esecuzione non può rivalutare il periculum in mora (il rischio di danno) del sequestro, invadendo le prerogative dell'organo requirente.

Ai fini della valutazione dell'"indispensabilità" dell'ordine di sgombero per reati urbanistici, è necessario tenere conto dell'aggravio in concreto del "carico urbanistico" generato dall'opera abusiva occupata, anche se ultimata.

Forte di questi principi, il GIP di Torre Annunziata, in data 26 febbraio 2025, ha infine confermato l'ordine di sgombero, ritenendolo "proporzionato e indispensabile". Il giudice ha esplicitamente messo in dubbio la buona fede degli occupanti e ha ribadito che lo sgombero è necessario per impedire la "protrazione degli effetti del reato" e garantire le finalità preventive del sequestro, in vista di una possibile confisca obbligatoria del bene.

Notifiche in corso: 60 giorni per lasciare gli immobili

Il colpo di grazia legale è giunto il 17 settembre 2025, quando la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da alcuni dei nuclei familiari occupanti contro l'ordinanza del GIP del febbraio. Con questa pronuncia, l'ordine di sgombero è divenuto definitivo.

La Procura ha ribadito che la liberazione degli immobili è "un'ineliminabile modalità di attuazione della misura cautelare", sia per impedire l'aggravamento delle conseguenze del reato, sia per "esigenze di equità" verso gli altri nuclei familiari promissari acquirenti che si erano astenuti dall'occupare il bene in pendenza del sequestro.

Le notifiche dell'ordine sono in corso e ai 37 nuclei familiari occupanti è stato concesso un termine di 60 giorni, fino al 20 dicembre 2025, per lasciare le rispettive abitazioni. Oltre tale data, si procederà allo sgombero coatto.

Il processo principale per la costruzione abusiva è tuttora pendente in dibattimento davanti al Tribunale di Torre Annunziata.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 21 Ottobre 2025 - 11:26 - Rosaria Federico
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Rosaria Federico