Secondigliano, arrestato il broker della camorra accusato di fornire droga alla ’Ndrangheta

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Napoli – Nuovo arresto per Simone Bartiromo, 34 anni, detto “Jet”, considerato dagli investigatori uno dei broker più attivi del narcotraffico internazionale legato ai clan di Secondigliano.

Il suo nome compare tra i dodici destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Milano nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di cocaina tra Campania, Lombardia e Sud America.

Secondo gli inquirenti, Bartiromo avrebbe avuto rapporti diretti con esponenti della ’Ndrangheta lombarda, per i quali avrebbe acquistato e smistato ingenti carichi di stupefacente destinati alle piazze di spaccio napoletane.

L’inchiesta della Procura di Milano: cocaina a credito per il “Jet” del rione Traiano

Il blitz, scattato all’alba di due giorni fa e condotto dai carabinieri del Rose dai militari del comando provinciale di Milano, ha portato all’arresto di figure di primo piano della criminalità organizzata calabrese e campana.

Tra gli indagati figurano Giuseppe Grillo, ritenuto il capo del gruppo, e diversi affiliati ai clan lombardi, tra cui Domenico e Michele Papalia, Antonio Caruso, Francesco Varacalli e Antonio Barbaro.

A Bartiromo – si legge nelle 304 pagine dell’ordinanza – sarebbe stato riconosciuto un “trattamento di favore”: cocaina consegnata a credito, senza trattative sul prezzo, a conferma del suo peso criminale nel panorama dei broker italiani.

Secondo l’accusa, il 34enne avrebbe acquistato 53 chili di cocaina, per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro.

I viaggi della droga tra Milano e Napoli

Le forniture – spiegano gli inquirenti – sarebbero avvenute tra ottobre 2020 e gennaio 2021, in una serie di viaggi documentati dagli investigatori.

La droga, giunta in Lombardia attraverso canali internazionali, sarebbe stata trasportata fino a Scampia, dove Bartiromo la rivendeva ai clan locali.
In almeno un’occasione, secondo quanto emerso, il broker avrebbe versato un acconto di 115mila euro per una delle forniture.

Alla guida dell’organizzazione ci sarebbe stato Giuseppe Grillo, mentre la logistica e la distribuzione sarebbero state affidate a una rete di soggetti attivi tra Milano, Torino e Napoli.

Chi è Simone Bartiromo, il narcos del rione Traiano

Classe 1991, originario di via Socrate al rione Traiano, Bartiromo è un nome noto alle procure italiane.
Negli ultimi anni è finito in più di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, per i suoi presunti rapporti con i clan Di Lauro, Amato-Pagano e Sorianiello.

Era l’ultimo latitante sfuggito all’operazione che portò all’arresto del suo mentore Bruno Carbone, braccio destro di Raffaele Imperiale, il “re dei broker” oggi collaboratore di giustizia.
Dopo tre anni di fuga, “Jet” fu catturato il 16 luglio scorso ad Alicante, in Spagna, dove viveva sotto falsa identità.

Secondo diverse procure, Bartiromo avrebbe ereditato parte dei canali internazionali di Imperiale, diventando un riferimento per i clan campani e calabresi interessati all’acquisto di grandi partite di cocaina.

Camorra e ’Ndrangheta, un asse nel business della coca

L’inchiesta milanese conferma una tendenza ormai consolidata: la collaborazione tra camorra e ’Ndrangheta nel traffico internazionale di droga.
Un’alleanza che unisce i broker del Sud e le cosche del Nord, creando un’unica rete di potere e riciclaggio capace di muovere milioni di euro.

Per Bartiromo, l’accusa è pesante: associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L’indagine è ancora in corso, ma la sua posizione – già segnata da precedenti ordinanze e una latitanza internazionale – lo conferma come uno dei protagonisti emergenti del narcotraffico europeo.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 16 Ottobre 2025 - 06:57 - Giuseppe Del Gaudio
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Giuseppe Del Gaudio