Un nascondiglio della camorra nel cuore della campagna casertana. È quanto hanno scoperto i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone durante un blitz notturno in un’area rurale di Castel Volturno, teatro da anni di traffici di droga e armi legati ai clan della zona.
L’operazione, scattata nel corso di un servizio mirato al contrasto dello spaccio di stupefacenti e alla circolazione illegale di armi e munizioni, ha portato alla luce un vero e proprio deposito criminale: la “bunker” era mimetizzato tra la vegetazione e in parte interrato, a ridosso di una fitta boscaglia, in una zona difficilmente accessibile anche ai mezzi di servizio.
All’interno del rifugio, i militari hanno rinvenuto 3,39 chilogrammi di cocaina, confezionati in diversi panetti sigillati e pronti per la distribuzione. Accanto alla droga, un arsenale di munizioni: 441 cartucce di vario calibro, tra cui 57 proiettili da guerra calibro 7.62x39, lo stesso utilizzato nei fucili d’assalto Kalashnikov, oltre a cartucce per pistole e fucili (.44 Magnum, .38 Special, 9x21, 7.65, .380 e .22 LR, e persino calibro 12).
I Carabinieri hanno inoltre sequestrato un giubbotto antiproiettile sottogiacca, privo di matricola, e strumenti per il confezionamento e la marchiatura della droga: una pressa metallica e uno stampo in acciaio, utilizzati per imprimere i simboli di riconoscimento sui panetti, segno distintivo dei gruppi criminali che si contendono il mercato della cocaina.
Un deposito “da guerra” nelle mani dei clan
Il ritrovamento conferma la persistente presenza di arsenali e depositi di droga nelle campagne di Castel Volturno, territorio strategico per i traffici della camorra e crocevia dei flussi di stupefacenti provenienti dall’estero.Potrebbe interessarti
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Secondo gli investigatori, la quantità di cocaina e la tipologia di munizioni rinvenute fanno pensare a una base logistica al servizio di una rete organizzata, in grado di gestire contemporaneamente rifornimenti di droga e armamenti.
Le munizioni da guerra e il giubbotto antiproiettile lasciano inoltre ipotizzare un possibile collegamento con gruppi armati operanti nel litorale domizio, da tempo teatro di scontri tra fazioni criminali per il controllo delle piazze di spaccio.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini per risalire alla provenienza della droga e delle armi e soprattutto per individuare i referenti dell’organizzazione che gestiva il nascondiglio.
Gli investigatori non escludono che la scoperta possa essere collegata a recenti operazioni antidroga condotte tra Castel Volturno, Mondragone e Villa Literno, dove nelle ultime settimane i carabinieri hanno intensificato i controlli nei confronti dei gruppi dediti allo spaccio.
Un tassello nel mosaico del narcotraffico domizio
L’area di Castel Volturno si conferma uno snodo cruciale nel traffico di stupefacenti tra Napoli e il basso Lazio, una “terra di mezzo” in cui convivono vecchie famiglie camorristiche, nuove leve del narcotraffico e cellule straniere attive nella distribuzione al dettaglio.
Il ritrovamento dei 3 chili di cocaina purissima, destinata con ogni probabilità alle piazze di spaccio dell’hinterland napoletano, rappresenta un duro colpo agli interessi economici dei clan locali, che continuano a utilizzare la campagna come deposito sicuro, lontano dai riflettori ma non dagli occhi attenti delle forze dell’ordine.
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