Nella foto la zona dell'incidente e la vittima Francesco Paternuosto
Capua – Ancora sangue sulle strade del Casertano. A perdere la vita, ieri mattina, è stato Francesco Paternuosto, 56 anni, residente a Capua, rimasto ucciso in un violento scontro tra la sua moto Guzzi e un’autovettura Jaguar lungo la provinciale 333, nel tratto che collega Bellona a Capua, in località Ferranzano.
L’impatto, avvenuto intorno alle 10 nei pressi dello stabilimento Rdb, non ha lasciato scampo al centauro. L’uomo è stato sbalzato dalla sella, rovinando sull’asfalto e battendo violentemente il capo nonostante indossasse il casco protettivo. Le sue condizioni sono apparse subito disperate: inutili i tentativi di rianimarlo messi in atto dal conducente della vettura e da alcuni automobilisti di passaggio.
Quando sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e i carabinieri della Compagnia di Capua, per l’uomo non c’era già più nulla da fare. Il corpo senza vita è stato successivamente trasferito all’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove sarà effettuata l’autopsia disposta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Sotto choc il conducente dell’auto, un giovane sottufficiale della Guardia di Finanza, ora indagato per omicidio stradale. Per lui sono stati eseguiti gli accertamenti di rito, tra cui test alcolimetrici e tossicologici, il cui esito sarà determinante per le indagini.
I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dello schianto: l’ipotesi principale è che uno dei due mezzi abbia invaso la corsia opposta, ma non si esclude un’improvvisa manovra di sorpasso o una distrazione fatale.
Nel frattempo, la circolazione lungo la provinciale è rimasta parzialmente bloccata per oltre un’ora, con rallentamenti e deviazioni imposte dalle forze dell’ordine.
La notizia della morte di Paternuosto ha scosso profondamente la città di Capua, dove l’uomo era molto conosciuto e apprezzato per il suo carattere gentile e la passione per i motori.
Celibe, lavoratore autonomo, amava viaggiare in moto insieme agli amici, scoprendo nuovi percorsi e paesaggi. Sui social, decine di messaggi di cordoglio hanno ricordato il suo entusiasmo e la sua correttezza.
I funerali saranno celebrati, dopo il nulla osta della magistratura, nella chiesa di San Giuseppe, in località Fuori Porta Roma.
La tragedia di Ferranzano si aggiunge a un elenco sempre più lungo di vittime della strada in provincia di Caserta e in tutta la Campania. Secondo i dati più recenti dell’Istat, la regione registra un incremento del 12% di incidenti mortali rispetto allo scorso anno, con la maggior parte dei sinistri concentrata sulle arterie provinciali e statali.
Moto e scooter restano i mezzi più esposti: solo tra luglio e settembre, tra il Casertano e il Napoletano, si contano oltre venti vittime tra centauri, spesso coinvolti in collisioni con auto in sorpasso o in tratti stradali privi di adeguata segnaletica.
Proprio la provinciale 333, teatro dell’incidente di ieri, è da tempo segnalata come pericolosa dagli abitanti della zona, per via dell’assenza di dissuasori di velocità e illuminazione carente.
Ogni nuovo incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale: controlli, manutenzione, limiti di velocità e soprattutto educazione alla guida restano i nodi cruciali.
“Non si può morire così, su una strada di paese, in un sabato di ottobre”, commenta un residente.
Le istituzioni locali, intanto, annunciano l’intenzione di installare nuovi autovelox e potenziare la segnaletica. Ma la verità, amaramente, è che ogni volta si interviene troppo tardi – quando un’altra vita, come quella di Francesco Paternuosto, è già stata spezzata sull’asfalto.
Questo articolo è stato pubblicato il 12 Ottobre 2025 - 08:05