Sant’Antonio Abate – Continua la lotta contro l’abusivismo edilizio nell’area vesuviana. In esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, è stato abbattuto un manufatto abusivo adibito ad abitazione nel comune di Sant’Antonio Abate, in via San Francesco.
Si tratta di una platea in cemento armato con sovrastante struttura in muratura di circa 110 metri quadrati, composta da intelaiatura metallica, copertura in lamiere coibentate, chiusure laterali in blocchi di pomicemento, infissi, porte e impianti elettrici: una vera e propria abitazione, realizzata però in un’area dove non sarebbe stato possibile costruire.
Il terreno, infatti, ricade in una zona classificata come “area agricola di particolare rilevanza paesaggistica e ambientale”, soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1497 del 1939 (poi confermata dal Codice dei Beni Culturali del 2004) e a vincolo sismico con grado di sismicità S=3, secondo la normativa regionale.
La Procura della Repubblica di Torre Annunziata – che ha posto il contrasto all’abusivismo edilizio tra le proprie priorità operative – ha sottolineato come l’intervento rappresenti un segnale importante sia sul piano repressivo, per il ripristino della legalità e la tutela del territorio, sia su quello preventivo, con un effetto dissuasivo verso nuove costruzioni illegali.Potrebbe interessarti
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Nel caso specifico, la demolizione ha dato esecuzione a una sentenza di condanna risalente al 2010, rimasta finora inevasa. Dopo anni di rinvii e contenziosi, il proprietario dell’immobile ha proceduto in autodemolizione, ossia a proprie spese, evitando così l’intervento diretto del Comune o della Cassa Depositi e Prestiti.
Fonti della Procura spiegano che l’obiettivo è «rendere effettiva la risposta giudiziaria nei confronti di chi deturpa il territorio, scoraggiando al contempo nuove violazioni».
Il procuratore ha ribadito che «le demolizioni sono uno strumento essenziale per restituire legalità e paesaggio a un’area da decenni aggredita da costruzioni abusive e speculazioni, spesso a scapito della sicurezza e dell’ambiente».
Negli ultimi mesi, nella giurisdizione del Tribunale di Torre Annunziata sono aumentate le esecuzioni di ordini di abbattimento, anche in regime di autodemolizione, una modalità che riduce i costi per la collettività e accelera i tempi di ripristino. Un segnale, dunque, di un impegno concreto e costante nella difesa del territorio, in un’area – quella tra il Vesuvio e i Monti Lattari – dove il cemento illegale ha troppo spesso cancellato campagne, vigneti e scorci di grande valore paesaggistico.
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