Santa Maria Capua Vetere – Un’altra storia di violenza domestica, un’altra giovane donna che subisce le conseguenze di una furia cieca e ingiustificabile.
Questa volta, la brutalità assume contorni ancora più inquietanti: la vittima è una ragazza di appena 18 anni, incinta, aggredita dal compagno ventenne all’interno della casa in cui convivevano da qualche mese.
È accaduto nella mattinata di oggi in un’abitazione di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, la lite tra i due sarebbe degenerata in pochi minuti, trasformandosi in un episodio di violenza fisica.
L’intervento dei Carabinieri e il racconto della vittima
A far scattare l’allarme è stata una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112, che segnalava urla provenienti dall’appartamento. Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato la ragazza in forte stato di agitazione e con segni evidenti di un’aggressione.
La giovane ha raccontato di essere stata spinta e colpita dal compagno al culmine di una discussione nata – come spesso accade in questi casi – per futili motivi legati alla convivenza quotidiana.
Sul posto è intervenuto anche il personale del 118, che ha prestato le prime cure alla vittima. La ragazza ha però rifiutato il trasporto in ospedale, dichiarando di voler restare in casa e di non voler, almeno per il momento, entrare in una struttura protetta. Ha comunque deciso di trasferirsi temporaneamente presso un’altra famiglia per mettersi in sicurezza.
Il “Codice Rosso” e la denuncia
Il giovane aggressore, un ventenne del napoletano già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato a piede libero per maltrattamenti contro familiari o conviventi.Potrebbe interessarti
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La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, informata immediatamente dai Carabinieri, ha attivato le procedure previste dal “Codice Rosso”, la normativa che garantisce un canale prioritario per i casi di violenza domestica e di genere.
La posizione del ragazzo è ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che valuterà l’adozione di eventuali misure cautelari per tutelare la giovane e il bambino che porta in grembo.
Una violenza che non si ferma
L’episodio di Santa Maria Capua Vetere riaccende drammaticamente i riflettori su un fenomeno che sembra non conoscere tregua. La violenza sulle donne continua a manifestarsi con una frequenza inquietante, spesso all’interno delle mura domestiche, dove l’amore si trasforma in possesso e la fragilità diventa bersaglio.
Secondo i dati più recenti del Ministero dell’Interno, quasi il 90% delle violenze di genere avviene in ambito familiare o di coppia, e in molti casi le vittime hanno meno di 25 anni. L’aggressione a una donna incinta rappresenta una doppia violenza: fisica e simbolica, perché colpisce non solo la persona ma anche la vita che porta dentro di sé.
La riflessione
Episodi come questo impongono una riflessione profonda: dove stiamo fallendo nell’educazione sentimentale e nel rispetto reciproco? La cronaca ci restituisce l’immagine di un disagio diffuso, fatto di fragilità affettiva, mancanza di empatia e incapacità di gestire la rabbia.
Servono più educazione alle emozioni, più ascolto nelle scuole e nelle famiglie, più rete tra istituzioni e territorio. Perché ogni volta che una donna viene colpita, viene ferito anche il senso stesso di civiltà.
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