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Santa Maria Capua Vetere, assolto il capitano della Guardia di Finanza accusato di falso ideologico

Il tribunale accoglie la tesi della difesa: “Nessuna falsificazione nella relazione di servizio sull’uso dell’arma”. Il PM aveva chiesto 2 anni
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Santa Maria Capua Vetere – Si chiude con un’assoluzione piena la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Domenico Massimiliano Cerra, 32 anni, Ufficiale della Guardia di Finanza e attuale Comandante della Compagnia di Giulianova.

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo integralmente le argomentazioni difensive dell’avvocato Vittorio Fucci, ha infatti assolto il capitano dall’accusa di falso ideologico in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.

Le origini del processo

I fatti contestati risalgono al 2018, quando Cerra ricopriva l’incarico di Comandante della Sezione Operativa della Compagnia di Caserta. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’allora ufficiale avrebbe redatto una relazione di servizio non pienamente corrispondente ai fatti, in merito a un episodio che vide coinvolta una pattuglia del reparto da lui comandato.

In quell’occasione, un vicebrigadiere a bordo dell’auto di servizio aveva esploso due colpi di pistola dopo aver intimato l’alt a una vettura che, nonostante la paletta di ordinanza, aveva forzato il posto di blocco dandosi alla fuga.

Secondo la Procura, nella relazione ufficiale redatta dal capitano Cerra vi sarebbero state omissioni o imprecisioni circa le circostanze dell’uso dell’arma di servizio.

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Da qui l’accusa di falso ideologico in atto pubblico.

Il pubblico Ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a due anni di reclusione, ritenendo che il documento avesse alterato, anche solo parzialmente, la verità dei fatti.

La difesa e la sentenza

La difesa, rappresentata dall’avvocato Vittorio Fucci, ha invece sostenuto con forza l’assoluta assenza di dolo e la piena correttezza dell’operato dell’ufficiale, sottolineando come la relazione contestata rispecchiasse fedelmente quanto accaduto e fosse stata redatta in buona fede nell’immediatezza dei fatti.

Il Tribunale, condividendo questa impostazione, ha emesso una sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”, riconoscendo la totale estraneità di Cerra a qualsiasi condotta di falsificazione o alterazione della realtà documentale.

Un verdetto che restituisce serenità

Con la decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si chiude così una vicenda che per oltre cinque anni ha gravato sulla carriera e sulla reputazione del giovane ufficiale.
Il Capitano Cerra, che nel frattempo ha continuato il suo percorso professionale nella Guardia di Finanza, è ora destinato a progredire di grado, assumendo a breve il ruolo di Maggiore.

Una sentenza che, oltre a sancire la fine di un processo, restituisce anche un segnale importante – quello della fiducia nella giustizia e nella correttezza delle istituzioni chiamate ogni giorno a far rispettare la legge.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 4 Ottobre 2025 - 13:04 - Gustavo Gentile

Commenti (1)

E’ importante che la giustizia funzioni come deve. La vicenda di Cerra dimostra che a volte ci sono malintesi e che non sempre le cose vanno come si crede. Spero che non ci siano più problemi simili in futuro.

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