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Salvataggio miracoloso al Monaldi per un bimbo di Gaza di tre anni

il piccolo sconfigge cardiopatia congenita grazie a intervento d'eccellenza
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Napoli– Un raggio di speranza dal fronte umanitario: il piccolo Rayan, un bambino palestinese di tre anni affetto da una grave cardiopatia congenita, è stato operato con successo all'Ospedale Monaldi di Napoli.

L'equipe guidata dal direttore della Cardiochirurgia pediatrica, Guido Oppido, ha eseguito un intervento complesso che ha ridato al bimbo la chance di un futuro sereno, in mezzo al dramma della guerra a Gaza.(Foto: Il piccolo Rayan sorride tra le braccia dei genitori, dopo la dimissione dal Monaldi. Immagine fornita dall'Azienda Ospedaliera dei Colli)

In un gesto che unisce medicina di frontiera e solidarietà internazionale, il Monaldi si conferma baluardo di cure pediatriche senza barriere. Rayan è arrivato a Napoli nelle scorse settimane, evacuato da Gaza insieme ai giovani genitori, accolti nella casa di accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga all'interno del parco dell'ospedale.

La famiglia, provata dal conflitto in corso, ha trovato non solo assistenza medica ma anche un calore umano che ha reso il percorso meno traumatico.L'ambasciatrice della Palestina in Italia, Mona Abuamara, ha voluto rendere omaggio a questa storia di resilienza: ha visitato la famiglia e incontrato il personale sanitario, esprimendo profonda gratitudine.

"In tempi di oscurità, atti come questo illuminano il cammino della diplomazia e dell'umanità", ha dichiarato l'ambasciatrice, stringendo la mano ai medici che hanno vegliato sul piccolo Rayan giorno e notte.La vicenda di Rayan inizia con una diagnosi impietosa: una rara anomalia cardiaca in cui sia l'aorta che l'arteria polmonare originano dal ventricolo destro, creando un circolo di sangue poco ossigenato.

"Semplificando, è come se il cuore del bambino lavorasse contro se stesso, pompando ossigeno insufficiente a tutto il corpo", spiega Guido Oppido, il cardiochirurgo che ha guidato l'operazione.

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Affetto da gravi segni di scompenso cardiaco – affanno costante, cianosi e stanchezza estrema – il piccolo è stato preso in cura dall'Unità Operativa Complessa di Cardiologia Pediatrica, diretta da Maria Giovanna Russo.

Dopo accurati esami diagnostici, la strada era segnata: un intervento ricostruttivo di altissima complessità.L'operazione, durata diverse ore, ha richiesto una maestria chirurgica fuori dal comune. "Abbiamo ridisegnato i vasi principali del cuore, correggendo il difetto congenito per garantire un flusso sanguigno equilibrato e ossigenato", prosegue Oppido. "Non è stato semplice, ma il team ha lavorato in perfetta sintonia, e alla fine tutto si è risolto per il meglio".

Rayan, nonostante la tenera età, ha dimostrato una forza d'animo straordinaria: "Ha affrontato procedure invasive con un coraggio che ci ha commossi", raccontano i medici. "E non ha mai smesso di regalare sorrisi, trasformando il reparto in un'oasi di gioia. Coccolarlo è stato un privilegio, un promemoria del perché scegliamo questa professione: per restituire ai bambini il diritto di giocare, crescere e sognare".

Dimesso nei giorni scorsi dopo un recupero lampo, il bimbo ha già superato i primi controlli di follow-up con parametri clinici ottimali. I genitori, visibilmente emozionati, non nascondono la riconoscenza: "Napoli ci ha ridato nostro figlio", ha sussurrato la madre, stringendo al petto il piccolo tra le mura della casa di accoglienza.Questa non è solo una vittoria medica, ma un simbolo di quanto la sanità pubblica italiana possa fare per i più vulnerabili, anche oltre i confini.

"Storie come quella di Rayan incarnano l'anima del Monaldi: cure d'eccellenza per tutti, senza distinzioni di nazionalità o provenienza", afferma la direttrice generale Anna Iervolino. "Dietro ogni successo c'è un'orchestra di talenti – infermieri, tecnici, psicologi – uniti da competenza e empatia. È questo che ci rende un'eccellenza nazionale e un ponte verso il mondo".

Mentre il conflitto a Gaza continua a mietere vittime innocenti, casi come questo ricordano che la medicina può essere un'arma di pace. Il Monaldi, con i suoi programmi di cardiochirurgia pediatrica tra i più avanzati d'Europa, ha già trattato decine di bambini da zone di crisi negli ultimi anni. E Rayan, con il suo sorriso contagioso, ne è la prova vivente: un futuro possibile, un cuore che batte forte per la vita.

Articolo pubblicato il 27 Ottobre 2025 - 16:40 - A. Carlino

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