nella foto una operazione chirurgica
Salerno – Una significativa sentenza emessa dal Tribunale di Salerno apre un nuovo fronte sulla responsabilità medica all'interno delle strutture pubbliche, stabilendo che anche la "colpa lieve" dei sanitari può costare cara alle aziende ospedaliere
. Un trentenne di Nocera Superiore è stato risarcito con circa 20.000 euro per un intervento chirurgico alla mano "non perfettamente riuscito", eseguito nel 2020 presso un'azienda ospedaliera pubblica del Salernitano.
La decisione del Giudice ha un duplice valore: non solo riconosce il danno subito dal paziente, ma stabilisce anche il diritto al rimborso integrale delle spese sostenute per il successivo intervento riparatorio in una clinica privata specializzata.
La vicenda risale al 2020, quando il giovane, a seguito di una frattura scomposta alla mano sinistra, si è sottoposto all'operazione. L'intervento, qualificato come di tipo routinario, avrebbe dovuto assicurare un completo recupero funzionale. Tuttavia, come accertato in sede giudiziaria, l'esito è stato "non perfettamente riuscito", lasciando il paziente con postumi permanenti, dolore e deficit funzionale.
Costretto a porre rimedio all'errore, il trentenne è ricorso a un secondo intervento presso una struttura sanitaria specialistica privata, sita in Emilia Romagna, per correggere le conseguenze del primo fallimento operatorio.
La sentenza, emessa dal Tribunale nel 2024 e conclusasi con l'effettivo pagamento del risarcimento nei primi mesi del 2025 solo a seguito di un'azione di esecuzione forzata, ha condannato l'azienda ospedaliera a versare oltre 20.000 euro al paziente. La somma copre non solo il danno biologico (quantificato tra il 2,5% e il 3%), ma anche le spese legate al secondo intervento chirurgico e i costi accessori di cura, a cui si sommano le spese legali.
«L'importanza della sentenza è duplice,» ha dichiarato l'avvocato Gerardo Belcore del Foro di Nocera Inferiore, che ha assistito il ricorrente. «Il Tribunale di Salerno ha chiarito che le strutture sanitarie rispondono anche in caso di colpa lieve dei medici, soprattutto quando si tratta di interventi routinari che non presentano particolari difficoltà tecniche.»
Il legale, affiancato dalla consulenza medico-legale del Prof. Nicola Maria Giorgio, sottolinea come la decisione rappresenti un chiaro monito per le strutture sanitarie a non sottovalutare la qualità e la sicurezza delle cure, anche in operazioni considerate "semplici".
Ancora più rilevante è il principio stabilito sul rimborso delle spese private: «Il Tribunale ha riconosciuto che il paziente, di fronte a un primo intervento “non perfettamente riuscito”, aveva pieno diritto di rivolgersi a una struttura privata per eliminare le conseguenze dannose», ha aggiunto l'avvocato Belcore.
Questo significa che i cittadini non sono obbligati a restare vincolati all'ospedale pubblico che ha commesso l'errore, ma possono scegliere liberamente un centro specializzato, con la certezza che i costi sostenuti possano essere rimborsati. «Riconoscere tali spese – conclude il legale – significa ribadire che il diritto alla salute prevale su qualsiasi vincolo burocratico e che il paziente non deve rimanere prigioniero degli errori del sistema pubblico.» La sentenza conferma che la Giustizia è uno strumento efficace per tutelare la salute e la dignità dei cittadini.
Questo articolo è stato pubblicato il 2 Ottobre 2025 - 12:47
Leggi i commenti
Questa sentenza è veramente importate, ma io mi chiedo se ci sono più casi come questo. La responsabilità medica deve essere chiara e non si può sottovalutare i danni causati anche da interventi routinari che sembrano semplici.