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Proiettile a Don Patriciello, convalidato l’arresto di Vittorio De Luca

Il 75enne che lo aveva consegnato al parroco di Caivano è il suocero del boss Antonio Ciccarelli
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Napoli – È stato convalidato dal Tribunale di Napoli Nord l’arresto di Vittorio De Luca, 75 anni, fermato dai carabinieri della Compagnia di Caivano con l’accusa di aver consegnato un proiettile a don Maurizio Patriciello, parroco simbolo della lotta alla camorra e al degrado sociale nel Parco Verde.

La misura cautelare in carcere è stata confermata al termine dell’udienza di convalida tenutasi questa mattina.

Il gesto, che ha immediatamente destato allarme e preoccupazione, è avvenuto nei giorni scorsi quando l’uomo, presentandosi davanti al sacerdote, gli ha consegnato un bossolo di pistola. Patriciello, da anni sotto protezione e costantemente esposto a minacce per il suo impegno civile, ha subito denunciato l’accaduto.

I carabinieri, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, hanno ricostruito la dinamica e arrestato il 75enne. L'uomo è il suocero del boss del Parco Verde, Antonio Ciccarelli, fondatore del clan che da anni gestisce i traffici illeciti in quella zona e che è detenuto.

Non è la prima volta che il nome del parroco di Caivano finisce al centro di intimidazioni.

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Nel tempo, il sacerdote è diventato bersaglio di chi vede nel suo impegno una minaccia agli affari illeciti radicati sul territorio.

Nel Parco Verde – quartiere simbolo del degrado e delle piazze di spaccio – don Maurizio ha spesso alzato la voce contro clan e malaffare, ma anche contro le istituzioni quando hanno lasciato sole le famiglie.

La consegna di quel proiettile, avvenuta in un contesto già fragile e segnato da tensioni, è stata letta dagli investigatori come un segnale inquietante, un messaggio intimidatorio con modalità che richiamano il linguaggio tipico della criminalità organizzata.

L’arresto di De Luca e la successiva convalida rappresentano dunque un passo giudiziario importante, anche se restano ancora da chiarire i motivi del gesto: se si sia trattato di un atto isolato, frutto di iniziativa personale, o se dietro possa esserci un disegno più ampio, magari collegato agli ambienti criminali che hanno più volte cercato di zittire la voce scomoda del parroco.

Intanto la vicenda ha suscitato reazioni forti nel mondo ecclesiastico e nella società civile. Numerosi esponenti delle istituzioni hanno espresso solidarietà al sacerdote, che da anni porta avanti la sua battaglia in un territorio difficile, diventando un punto di riferimento per la comunità e un simbolo della resistenza alla camorra.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 1 Ottobre 2025 - 14:31 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (3)

Le notizie di intimidazioni nei confronti di persone come don Maurizio sono inquietanti. È importante che la societa civile non rimanga in silenzio e sostenga chi lotta contro l’illegalità, altrimenti nulla cambierà.

È triste vedere come le persone che cercano di fare la differenza vengono prese di mira. Don Maurizio merita supporto e protezione, non minacce. Spero che le autorità prendano seriamente questa situazione.

L’arresto di De Luca fa riflettere su come la criminalita continua a minacciare chi combatte per il bene della comunita. La consegna del proiettile a don Maurizio è un segnale che non si puo sottovalutare, la situazione è molto seria.

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