Nella foto , la vittima Bruno Marotta
Pozzuoli– Un sottile, agghiacciante filo lega due vite spezzate sullo stesso tratto di strada. Ieri notte, a Lucrino, Bruno Marotta, 36 anni, ha perso la vita in un drammatico incidente stradale.
E la sua auto si è schiantata a pochi metri di distanza dal punto esatto dove, solo tre mesi fa, un altro giovane, Augusto Di Meo, 18 anni, trovava una morte altrettanto violenta. Per la Polizia Locale, impegnata nelle prime indagini, l'ipotesi principale è che alla base della tragedia ci sia stato un malore improvviso.
Era l'ora in cui la movida della frazione di Lucrino, famosa per i suoi locali, inizia a spegnersi. Bruno Marotta stava rientrando a casa a bordo della sua piccola auto. Improvvisamente, lungo via Tripergola, una stradina laterale parallela alla trafficata via Miliscola, ha perso il controllo del veicolo.
Secondo una prima ricostruzione, l'auto non avrebbe mostrato segni di frenata, deviando bruscamente dalla sua corsia, centrando in pieno un palo della segnaletica e ribaltandosi più volte prima di fermarsi, squarciata, al centro della carreggiata.
Il boato dello schianto ha squarciato il silenzio notturno, svegliando i residenti, che sono stati i primi a dare l'allarme. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi del 118, ma per il 36enne non c'era ormai più nulla da fare. Il suo corpo senza vita è stato estratto dall'abitacolo e poi trasferito presso il centro di medicina legale del II Policlinico di Napoli per gli accertamenti autoptici.
Esami "irripetibili", cruciali per sciogliere ogni dubbio: è stato un malore cardiaco, un collasso, o una fatale distrazione, forse complice un'elevata velocità? L'auto, intanto, è stata sequestrata e messa a disposizione dell'autorità giudiziaria per i rilievi tecnici.
Quella di Lucrino si conferma una strada segnata dal lutto. Il parallelo con la morte del giovane Augusto Di Meo, avvenuta in circostanze tragicamente simili appena tre mesi fa, è d'obbligo e grava sulla comunità come un macigno. Un "punto maledetto" che ora unisce due famiglie nella disperazione.
Il dolore per la scomparsa di Bruno Marotta, uomo molto conosciuto e stimato a Pozzuoli, è esploso sui social network, diventando un fiume in piena di ricordi e affetti.
Sul gruppo di Lucrino lo ricordano così: "Le parole servono a ben poco, ma un pensiero lo vorrei lasciare qui, in questo gruppo della nostra cittadina. Oggi Lucrino piange un figlio,un fratello, un amico, un conoscente che ha regalato sorrisi, affetto , chiacchiere a tutti noi.
Il mio legame è quasi fraterno, Bruno Marotta hai lasciato un vuoto incolmabile.
È inaccettabile. Non avrei mai voluto scrivere queste parole, avrei preferito di gran lunga dircelo a viso a viso ricordando tutti i nostri momenti d'infanzia, di adolescenza, le nostre esperienze lavorative, il Napoli, chiacchierate varie , un saluto al volo in salumeria ma da qualche anno l'argomento più trattato era la gioia dei nostri nipotini. Ti si illuminavano gli occhi quando ti chiamavo zio Bruno. Ti porterò sempre nel mio cuore. Un abbraccio alla famiglia e credo di parlare a nome di tutta Lucrino ci stringiamo al vostro immenso dolore".
Al coro di dolore si è unito anche il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale: «Desidero esprimere, a nome mio e dell'intera amministrazione comunale, il più sincero cordoglio per la tragica scomparsa del giovane di 36 anni... In questo momento di profondo dolore, mi unisco alla famiglia e agli amici, esprimendo loro la mia più sentita vicinanza».
Mentre la città si interroga sull'ennesima tragedia della strada, per Bruno Marotta e per Augusto Di Meo rimane, amara, la stessa geografia della fine: un rettilineo, un palo, e una comunità che, per la seconda volta in pochi mesi, piange un pezzo del suo futuro.