Genova – La tragedia del Ponte Morandi torna al centro delle aule giudiziarie con richieste di condanne pesantissime per gli ex vertici di Autostrade. La Procura di Genova, guidata dai pm Walter Cotugno e Marco Airoldi, ha chiesto 18 anni e sei mesi per Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato, accusato di omicidio colposo pluriaggravato, disastro colposo, falso e rimozione di dispositivi di sicurezza. Altri dirigenti della società rischiano fino a 15 anni, mentre per un tecnico di Spea la pena richiesta è di poco più di due anni.
La requisitoria si è concentrata in particolare sulla morte del più giovane delle 43 vittime, l’ottenne Samuele Robbiano, sottolineando il mancato intervento sul viadotto nonostante le criticità fossero note dal 2009.Potrebbe interessarti
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Soddisfatti i parenti delle vittime, che hanno definito lineare e chiara la requisitoria: “La cecità di fronte ai problemi del ponte era evidente – ha dichiarato Egle Possetti, portavoce del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi – e il pm ha evidenziato le enormi responsabilità dei dirigenti”.
La difesa di Castellucci, rappresentata dagli avvocati Guido Carlo Alleva e Giovanni Accinni, ha invece definito la richiesta “inaccettabile e spaventosa”, criticando le valutazioni sulla personalità del manager inserite nella requisitoria. Dopo le parole della Procura, prenderanno la parola le parti civili, seguite dalle difese degli imputati. La sentenza è attesa non prima della primavera 2026.






Commenti (1)
La questione del Ponte Morandi è complessa e difficile da afferrare. Le richieste di condanna sono molte e ci sono molte opinioni diverse. È importante seguire il processo con attenzione per capire meglio come si evolverà la situazione.