equipe ospedale di napoli
Napoli – Si era presentato al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini con un forte dolore al torace, convinto di avere un problema cardiaco. Ma i medici, dopo gli accertamenti di rito, hanno fatto una scoperta sconcertante: un tappo di bottiglia metallico incastrato nell’esofago.
Un caso tanto raro quanto pericoloso, risolto grazie a un intervento d’urgenza effettuato dai medici del presidio dell’Asl Napoli 1 Centro.
Il paziente – un uomo di circa 40 anni – si era recato al pronto soccorso lamentando un dolore retrosternale persistente, non associato a sforzo fisico o difficoltà respiratorie. I sintomi, secondo quanto riferito, facevano pensare a un disturbo cardiaco.
Sono stati subito eseguiti elettrocardiogramma e analisi degli enzimi cardiaci, entrambi risultati negativi, escludendo così l’origine ischemica del dolore.
Nonostante i risultati rassicuranti, i medici del Pronto soccorso, coordinati dal dottor Emilio Bellinfante, hanno deciso di approfondire con una radiografia del torace, anche alla luce della persistente sensazione di corpo estraneo e del dolore alla deglutizione segnalati dal paziente.
L’immagine radiografica ha rivelato l’impensabile: un’ombra rotondeggiante e radiopaca nell’esofago medio. Ciò che sembrava un disturbo cardiaco era invece un tappo di bottiglia metallico con bordo a corona, rimasto incastrato da giorni.
L’uomo è stato immediatamente trasferito presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia diretta dal professor Alberto D’Agostino, dove è stato sottoposto a esofagogastroduodenoscopia urgente in sedazione profonda, con intubazione in sala operatoria.
L’intervento è stato eseguito dal dottor Vittorio D’Onofrio, responsabile dell’UOSD di Gastroenterologia ed Endoscopia del Pellegrini, con l’assistenza delle infermiere Rosaria e Silvana Sarnelli e dell’intera équipe chirurgica.
Durante l’endoscopia, il tappo è stato individuato a 28 centimetri dagli incisivi, circondato da edema e segni di ulcerazione della mucosa.
Grazie all’utilizzo di una pinza di presa “rat-tooth” e di un cappuccio protettivo montato sull’endoscopio, i medici sono riusciti a rimuovere il corpo estraneo in un’unica manovra, senza provocare lesioni alla parete esofagea.
Dopo la procedura, l’uomo – che non ricordava di aver ingerito accidentalmente il tappo – è stato tenuto in osservazione per alcune ore e dimesso in serata, con completa risoluzione dei sintomi e nessuna complicanza.
«Grazie all’approccio multidisciplinare e alla tempestività dell’intervento – ha dichiarato la dottoressa Maria Corvino, direttore sanitario del Presidio Pellegrini – il paziente ha potuto lasciare l’ospedale senza conseguenze. L’esperienza dimostra l’importanza della collaborazione tra reparti e della prontezza diagnostica del personale sanitario».
Un caso raro ma non isolato
Secondo gli specialisti, i corpi estranei esofagei rappresentano una delle emergenze più insidiose in campo gastroenterologico: spesso si manifestano con dolori toracici atipici, facilmente confondibili con patologie cardiache.
In Italia, ogni anno, circa 1.500 persone vengono ricoverate per ingestione accidentale di oggetti metallici o plastici, soprattutto tappi, monete o protesi dentarie.
Il caso del Vecchio Pellegrini – con la sua combinazione di intuizione diagnostica e intervento immediato – si aggiunge agli episodi di successo clinico che testimoniano l’elevato livello di competenza dell’ospedale napoletano, da sempre punto di riferimento per le emergenze del centro storico.
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