Napoli– Un inseguimento ad alta velocità, terminato con uno scontro violento. Un pusher in sella a una bici elettrica, nel disperato tentativo di sfuggire al controllo, ha investito in pieno un agente della Polizia di Stato, facendolo rovinare a terra.
È accaduto nel pomeriggio di domenica a Barra, cuore della periferia orientale di Napoli, dove la vendita di droga sembra non conoscere crisi, evolvendosi con nuovi metodi per eludere la giustizia.
Nonostante la rovinosa caduta e un ultimo, vano, tentativo di fuga a piedi, il 30enne Francesco Boccarusso, di corso San Giovanni a Teduccio, è stato bloccato e arrestato
L'episodio conferma una doppia realtà che infiamma Napoli Est: da un lato, lo spaccio che si adatta con nuovi escamotage – come le e-bike, veloci e silenziose, e le "basi" di vendita su appuntamento – per sfuggire alla rete della giustizia. Dall'altro, la pressione incessante delle forze dell'ordine, determinate a non mollare la presa sul territorio.
L'operazione rientra infatti nei servizi straordinari predisposti dalla Questura di Napoli per contrastare il traffico di stupefacenti in una delle aree più calde della città.Potrebbe interessarti
Proprio la loro esperienza li ha portati a notare, in corso Bruno Buozzi, Boccarusso sulla sua bici. Alla vista della pattuglia, il 30enne ha tradito il nervosismo: invece di fermarsi all'alt, ha accelerato bruscamente, dando il via a un breve ma teso inseguimento.
La corsa è terminata in via Giuseppe Mercalli, all'interno dell'omonimo complesso residenziale. Qui, messo alle strette, il pusher ha tentato una disperata inversione di marcia. Proprio in quel frangente, uno degli agenti era sceso dalla volante per bloccarlo. L'impatto è stato inevitabile: la bici elettrica ha travolto l'operatore. Entrambi sono caduti violentemente sull'asfalto.
Per nulla arreso, Boccarusso ha tentato di rialzarsi e scappare a piedi, ma è stato immediatamente placcato e bloccato dal secondo poliziotto intervenuto. L'area dell'arresto è nota per essere sotto l'influenza della piazza di spaccio controllata dal clan Aprea.
La perquisizione personale ha sciolto ogni dubbio sul motivo di quella fuga: il 30enne, già noto alle forze dell'ordine anche per reati specifici, nascondeva cinque bustine di marijuana per un peso di circa 5 grammi, un involucro di hashish e 10 euro, ritenuti provento dell'attività illecita.
Condannato a un anno e otto mesi di reclusione, concedendo la sospensione della pena
Tratto in arresto con le accuse di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, Francesco Boccarusso è stato processato ieri mattina con rito direttissimo. Il giudice lo ha condannato a un anno e otto mesi di reclusione, concedendo la sospensione della pena. Tuttavia, l'uomo non è tornato completamente libero: gli è stato imposto l'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
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