Napoli– Le sirene dei Carabinieri squarciano il silenzio opprimente del Rione Traiano, il quartiere-labirinto dove la camorra ha scolpito da decenni le sue piazze di spaccio più redditizie.
In un servizio straordinario, i militari della Compagnia di Bagnoli – spalle a spalle con Vigili del Fuoco e tecnici Enel – hanno setacciato i vicoli, colpendo al cuore il sistema di allerta illegale: rimosse 8 telecamere abusive che spiavano gli accessi, pronte a sostituire il celebre grido "Mario" nell'avvertire i pusher dell'arrivo delle volanti.
Quattro denunce lampo: un 26enne, un 42enne e un 59enne finiscono nei guai per furto di energia elettrica e violazione di sigilli, beccati in un locale sequestrato – ex covo di spaccio – con l'impianto elettrico aggirato brutalmente, collegato dritto alla rete madre senza contatori.Potrebbe interessarti
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Non basta: un 33enne è stato pizzicato a cedere una dose di cocaina a un tossicodipendente della zona, segnalato poi alla Prefettura come acquirente abituale. Il pusher risponderà di spaccio.Il colpo grosso arriva con l'arresto di un 36enne, trascinato in carcere per scontare un cumulo di pene: 5 anni e 11 mesi per reiterati traffici di droga.
I controlli non mollano la presa: proseguiranno nelle ore a venire, in un rione dove l'economia della Camorra – stimata in milioni annui – si nutre di cocaina, hashish e crack, tra palazzoni popolari che nascondono segreti letali.
Quelle telecamere? Occhi elettronici camuffati tra i balconi, collegate a chissà quale centrale occulta. Puntavano sulle vie principali, pronte a far scattare l'allarme se il 'Mario' non bastava.
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