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Napoli, armi a scuola: coltello nascosto nel bagno di un istituto ai Colli Aminei

L'episodio nella zona dei Colli Aminei presso l’Istituto comprensivo 35° Scudillo Carafa Salvemini
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Napoli – Ancora un episodio che riaccende i riflettori sull’allarme armi tra i banchi di scuola. Nella stessa giornata in cui un ragazzino di 14 anni è stato accoltellato all’uscita di un istituto del centro storico, un altro inquietante ritrovamento è avvenuto in una scuola dei Colli Aminei.

Nella mattinata di ieri, i carabinieri della stazione Napoli Marianella sono intervenuti presso l’Istituto comprensivo 35° Scudillo Carafa Salvemini, dopo la segnalazione del corpo docente. A dare l’allarme è stata una professoressa, che aveva notato movimenti sospetti di alcuni alunni nei bagni maschili.

Insospettita, la docente ha deciso di ispezionare personalmente i locali e, all’interno della cassetta del water, ha scoperto un coltello lungo 19,5 centimetri. L’arma, subito sequestrata dai militari, è stata posta sotto esame per accertarne la provenienza e verificare se possa essere riconducibile a episodi di minacce o a gesti di intimidazione tra studenti.

Le indagini sono in corso: i carabinieri stanno ascoltando gli insegnanti e alcuni alunni per risalire a chi possa aver nascosto l’arma all’interno della scuola.

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Un fenomeno in crescita

Il ritrovamento di un coltello tra i bagni di un istituto scolastico arriva in un momento già segnato da una nuova ondata di violenza minorile a Napoli e provincia, che registra, negli ultimi mesi, una preoccupante escalation di episodi: accoltellamenti, minacce, e perfino armi trovate negli zaini di studenti.

Un triste primato, quello del capoluogo partenopeo, dove la scuola sembra diventare sempre più teatro di tensioni, paura e disagio sociale. La scoperta ai Colli Aminei, in parallelo con l’aggressione al quattordicenne nel cuore della città, restituisce l’immagine di un disagio che non è più solo marginale ma diffuso, e che chiama in causa famiglie, istituzioni e forze dell’ordine.

Le reazioni

Dalla scuola filtra preoccupazione e amarezza, ma anche la volontà di non minimizzare. “Il nostro compito è tutelare i ragazzi e intervenire subito quando vediamo segnali di rischio”, avrebbe confidato una docente. Intanto, la Procura dei Minorenni di Napoli è stata informata dell’accaduto e segue con attenzione l’evolversi del caso.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 15 Ottobre 2025 - 10:28 - Rosaria Federico

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