Cronaca Caserta

Morto in carcere a 35 anni dopo l’arresto: tre medici indagati per omicidio colposo

Condivid

Un arresto, diverse somministrazioni di calmanti e un decesso che ora solleva interrogativi e tensioni sociali. È la storia di Sylla Mamadou Khadialy, senegalese di 35 anni, morto venerdì scorso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il giorno dopo il suo fermo a Caserta. La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati tre medici: due in servizio nella struttura penitenziaria e uno del 118. L’autopsia, disposta dalla pm Alessandra Pinto, dovrà accertare se il decesso sia collegato ai farmaci somministrati durante le fasi concitate del fermo e del trasferimento.

La vicenda ha avuto inizio il 25 settembre alla stazione ferroviaria di Caserta, dove Sylla, in stato di forte agitazione, ha aggredito un amico e tentato di colpire una donna. L’intervento degli agenti della Polfer ha innescato una colluttazione: tre poliziotti sono rimasti feriti, uno con la frattura del setto nasale.

Dopo essere stato bloccato, Sylla è stato portato in ospedale per accertamenti e sedato. Dimesso, è stato condotto all’ufficio della Polfer, dove si è reso necessario un nuovo intervento dei sanitari del 118, con ulteriori somministrazioni di calmanti. Poco dopo il trasferimento in carcere, il 35enne è morto.

Il caso ha provocato indignazione tra cittadini e associazioni, che chiedono chiarezza sulle ultime ore di vita di Sylla. Centinaia di persone hanno partecipato a una manifestazione promossa dal Centro sociale Ex Canapificio per chiedere verità e giustizia, ricordando il 35enne come un uomo integrato nella comunità, che in passato aveva partecipato al progetto Sprar e accompagnava i bambini a scuola nel progetto “Piedibus”.

Sul fronte politico, il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, insieme al deputato Giampiero Zinzi e al questore di Caserta Andrea Grassi, ha incontrato i tre agenti della Polfer feriti. “Non bisogna criminalizzare la Polizia, che garantisce la sicurezza e il sistema democratico del Paese”, ha dichiarato Molteni, replicando alle critiche di alcune associazioni.

L’inchiesta punta ora a stabilire se la gestione sanitaria di Sylla, tra ospedale, 118 e carcere, abbia avuto un ruolo nel tragico epilogo.

Articolo pubblicato il 1 Ottobre 2025 - 18:14 - Vincenzo Scarpa

Leggi i commenti

  • E' una situazion che lascia perplessi e domande, specialmente sul ruolo dei medici. Non si capisce bene come sia possibile che una persona possa morire dopo esssere stata sedata, ci vorrebbe un chiarimento piu' dettagliato su quanto accaduto.

Pubblicato da
Vincenzo Scarpa