Nell'immagine il porto di Napoli nei secoli scorsi ( creato dalla IA)
Napoli – Se n’è andato a 88 anni Gianni Punzo, l’imprenditore napoletano che ha segnato con la sua visione l’economia del Sud Italia, dalla logistica al calcio, fino al boom dei treni ad alta velocità.
Figura carismatica e innovatrice, Punzo si è spento oggi dopo una vita dedicata a progetti ambiziosi che hanno ridisegnato il tessuto produttivo campano. I funerali si terranno domani, domenica 5 ottobre, alle 17 nella parrocchia Regina del Rosario, in via Manzoni 225 a Napoli
.Nato e cresciuto nel cuore pulsante dell’imprenditoria partenopea, Punzo ha iniziato la sua ascesa negli anni ’70 con un’intuizione geniale: la fondazione del Centro Ingrosso Sicilia (CIS) di Nola, insieme a un gruppo di operatori tessili. Quel polo commerciale, sorto come snodo chiave per il wholesale, è diventato il primo embrione dell’odierno Interporto campano, una delle principali strutture logistiche intermodali del Mezzogiorno.
Oggi, quel complesso – potenziato dalla sua finanziaria Cisfi, nata nel 1987 – rappresenta un pilastro per il trasporto merci nel Sud, un modello di efficienza che ha generato migliaia di posti di lavoro e attratto investimenti esteri.Non solo affari: Punzo ha lasciato il segno anche nel mondo dello sport. Negli anni d’oro del Napoli, sotto la presidenza di Corrado Ferlaino, ricoprì il ruolo di vicepresidente, vivendo da vicino l’epopea di Diego Maradona e i due scudetti del 1987 e 1990.
“Un’epoca irripetibile”, lo definì lui stesso in interviste passate, ricordando come il calcio fosse per lui un catalizzatore di passione e coesione sociale.La sua eredità si estende ben oltre i confini regionali. Tra i fondatori della Banca Popolare di Sviluppo, Punzo è stato anche uno dei pionieri di Ntv Spa, il consorzio guidato da Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle che ha lanciato Italo, il secondo operatore ferroviario ad alta velocità in Italia.
Un progetto visionario, nato per sfidare il monopolio statale e democratizzare i viaggi veloci, che ha rivoluzionato la mobilità nel Paese. Da alcuni anni, Punzo si era ritirato dalle scene, lasciando il timone a nuove generazioni, ma il suo nome resta sinonimo di audacia e lungimiranza.Commoventi i tributi che stanno piovendo da ogni dove.
“Con la scomparsa di Gianni Punzo perdiamo un imprenditore visionario, un uomo che ha saputo immaginare e realizzare un modello di sviluppo per la Campania e per il Mezzogiorno”, ha dichiarato Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia in Campania.
“Il CIS di Nola, l’Interporto, il Vulcano Buono, fino alla straordinaria intuizione di Italo, restano opere che portano la sua firma e che hanno cambiato il volto della nostra regione. È stato un protagonista della rinascita economica del Sud, un esempio di coraggio e di innovazione. Alla sua famiglia va la mia vicinanza e il cordoglio di tutta Forza Italia”.
La camera ardente sarà aperta oggi pomeriggio nella stessa parrocchia, dove amici, colleghi e istituzioni renderanno omaggio a un uomo che, con il suo fiuto per gli affari e il suo impegno civile, ha incarnato il meglio dell’imprenditoria meridionale. In un’epoca di crisi e sfiducia, la scomparsa di Punzo è un monito: le grandi trasformazioni nascono da idee coraggiose, capaci di superare i confini del possibile.
Questo articolo è stato pubblicato il 4 Ottobre 2025 - 12:04
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La morte di Gianni Punzo è una notizia triste per tutti. Ha fatto tanto per l'economia del Sud e ha lasciato un'impronta importante nel settore trasporti e sport. La sua visione ha cambiato molte cose.
Anch'io credo che la sua eredità sia fondamentale, specialmente per i giovani imprenditori che devono imparare dai suoi successi e anche dai suoi sbagli. Un esempio da seguire, anche se non è facile.