Lettera aperta al Sindaco Manfredi: "Corso Umberto I non è più Napoli: è il Bronx”

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C’è un tratto di Napoli che dovrebbe rappresentare la vitalità, la cultura, la vita pulsante di una città che accoglie e respira. E invece oggi il Corso Umberto I è diventato un corridoio di paura, un luogo dove camminare significa guardarsi le spalle e sperare di tornare a casa con tutto ciò che si aveva addosso.

Lo so perché mi è successo.

Pochi giorni fa, in pieno giorno, ho subito un tentativo di scippo proprio lì. Avevo uno zainetto in spalla e, se non avessi avuto i riflessi pronti, mi avrebbero portato via tutto: portafoglio, telefono, documenti. Lo zaino era già completamente aperto. Mi sono voltata di scatto, ho afferrato il ragazzo, e lui, spiazzato, mi ha detto soltanto: “Lasciami stare, non ho preso niente!”.

Mi sono fermata, solo perché avevo ancora tutto con me. Ma dentro ribollivo. La verità è che, in casi come questi, se reagisci, rischi pure di passare tu dalla parte del torto.
E non è finita lì.

Appena quindici minuti dopo, davanti ai miei occhi, hanno provato a scippare un signore, probabilmente straniero. Ho urlato per metterlo in guardia, d’istinto. E subito quel gruppo si è avvicinato a me con fare minaccioso, intimandomi che “quelle cose non si fanno”. Capite?

Non si fa difendersi. Non si fa gridare. Non si fa reagire.Nel frattempo, uno di loro, più defilato, faceva il “piantone”. Mi ha chiesto se fosse successo anche a me, poi, con calma glaciale, ha preso il telefono e ha chiamato qualcuno. In quel momento ho capito che era meglio andar via.

E allora, Signor Sindaco, mi chiedo: com’è possibile che nel cuore pulsante della città non ci sia un presidio costante delle forze dell’ordine?

A pochi passi da università, scuole, negozi, banche e uffici, il Corso Umberto è ormai diventato il Bronx. È inutile concentrare decine di pattuglie in piazza Garibaldi, se poi basta svoltare l’angolo per trovarsi in una zona franca dove i delinquenti agiscono indisturbati.

Napoli non merita questo.

Non lo meritano i cittadini che ogni giorno attraversano quella strada per lavorare o studiare. Non lo meritano i turisti che vengono da tutto il mondo per vedere la bellezza e si trovano davanti la paura.

Serve un presidio fisso, visibile, umano, quotidiano. Non bastano le telecamere, non servono proclami. La sicurezza non si promette: si garantisce.
Oggi è toccato a me, domani potrebbe toccare a chiunque. Anche a un familiare del Sindaco, a un assessore, a chiunque attraversi quella strada credendo di essere semplicemente in casa propria.

Scrivo con amarezza, ma anche con una speranza che non voglio perdere: che Napoli possa ancora essere difesa, che la sua dignità torni più forte della paura, e che il Corso Umberto I, un tempo simbolo di vita e movimento, non resti un nome vuoto in una città sempre più abbandonata a sé stessa.

Valeria Iuliano
Cittadina napoletana

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 19 Ottobre 2025 - 17:29 - Redazione

Leggi i commenti

  • Cosa dire. al mattino uscendo di casa sono consapevole che mi inoltro in una giungla.
    A chi rivolgersi. Sembra che le forze dell'ordine hanno sempre cose piu importanti che li occupano. I vigili Urbani che è giusto ricordare sono POLIZIA URBANA sono sempre assenti. o sono di servizio su quel quel metro quadro che occupano, o sono impegnati a telefono. E' tutto Antonio

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