Nelle palestre d'Italia si consuma ogni giorno una ricerca silenziosa quanto preziosa: quella dei talenti che domani potrebbero calcare i tatami olimpici. Non avviene nei radar delle tecnologie avanzate, ma all'occhio esperto di maestri che sanno riconoscere il diamante grezzo nascosto dietro un calcio imperfetto di un bambino.
La Federazione Italiana Taekwondo ha costruito questa rete capillare con pazienza certosina, trasformando ogni palestra in antenna sensibile capace di captare il potenziale nascosto. È un ecosistema dove tradizione e innovazione si fondono, creando percorsi che dalle periferie portano dritto verso i palcoscenici internazionali più prestigiosi.
Giugliano: dove maestri e arbitri forgiano il futuro
Il Palazzetto di Giugliano in Campania si è trasformato in cattedrale del sapere marziale, dove Angelo Cito ha trovato l'essenza più pura del movimento federale. Accolto dal presidente regionale Domenico Laezza e dalla consigliera Isabella Martinetti, il numero uno della FITA ha toccato le corde più profonde della filosofia educativa che anima ogni palestra d'Italia.
"L'insegnamento che i vostri Maestri vi hanno trasmesso va tramandato ai vostri allievi", ha dichiarato rivolgendosi agli Insegnanti Tecnici riuniti per il corso di aggiornamento. Non semplice trasmissione di tecniche, ma custodi di una fiamma che deve continuare ad ardere di generazione in generazione.
Ma l'incontro ha riservato spazio anche agli Ufficiali di Gara, categoria spesso sottovalutata eppure fondamentale per l'integrità della disciplina. Il richiamo alla parità di genere nella classe arbitrale ha evidenziato come il taekwondo sia sport olimpico anche nei valori: "Uomini e donne formati insieme, capaci di gestire ogni dinamica congiuntamente. Questo è lo spirito olimpico che ci conduce a traguardi condivisi."
Puglia terra di talenti: 25 anni di dedizione premiata
In Puglia, terra che ha sempre saputo nutrire talenti marziali con la generosità dei suoi suoli, Angelo Cito ha trovato conferma di quanto le radici locali siano linfa vitale per l'intero movimento nazionale. L'incontro con le associazioni sportive dilettantistiche organizzato dal Comitato Regionale di Martino Montanaro ha rivelato un tessuto federale ricco di passione autentica.
"In Campania ho visto lo stesso entusiasmo che ho trovato qui in Puglia: tante persone unite da un'unica, grande passione", ha dichiarato il presidente, sottolineando come la geografia non fermi mai l'anima del taekwondo. Ma al centro della riflessione di Cito è emerso un concetto fondamentale: riconoscere i talenti non significa solo individuare future medaglie olimpiche.
Il momento più emozionante è arrivato con il riconoscimento al Centro Taekwondo Monopoli del maestro Martino Montanaro, celebrato per oltre 25 anni di attività.Potrebbe interessarti
"Entrare in palestra per me significa tornare alle origini", ha confessato Cito con quella nostalgia che appartiene solo a chi ha vissuto il tatami dall'interno. Il rapporto maestro-allievo resta il pilastro insostituibile su cui si costruisce ogni sogno olimpico.
TaekwondOver e visione internazionale: sport senza confini
Il presidente Cito ha riservato un pensiero speciale al progetto TaekwondOver, iniziativa che trasforma ogni palestra in laboratorio di convivenza intergenerazionale. "Insieme si incontrano due mondi che si completano: i ragazzi imparano il valore della disciplina e del rispetto, mentre gli adulti ritrovano vitalità, motivazione e nuove visioni."
Non è semplice inclusione sociale, ma alchimia che trasforma la diversità anagrafica in ricchezza condivisa. Sui tatami spariscono le differenze generazionali per lasciare spazio a un linguaggio universale fatto di movimenti e valori comuni.
Lo sguardo di Cito si è poi allargato oltre i confini nazionali, abbracciando la Taekwondo Humanitarian Foundation che dal prossimo anno assumerà il nome di Humanitarian Sport Foundation. "Il suo grande successo è testimoniato dall'adesione di tante discipline", ha sottolineato il presidente con orgoglio.
In un mondo attraversato da conflitti, il taekwondo si conferma messaggero di pace che unisce piuttosto che dividere, dimostrando come lo sport possa costruire ponti là dove la politica spesso alza muri.
Il maestro e l'allievo: dove nascono i campioni di domani
La vera ricerca dei talenti non avviene attraverso algoritmi sofisticati, ma nell'intimità di una palestra dove maestro e allievo si guardano negli occhi e riconoscono reciprocamente il potenziale nascosto. È in questo rapporto primordiale che si forgiano i caratteri prima ancora delle tecniche.
"Allenarsi con serietà è la base per eccellere e, un giorno, sognare le Olimpiadi", ha ricordato Cito con la saggezza di chi sa che ogni grande campione è stato prima di tutto un bambino che ha imparato a rispettare le regole. Non esistono scorciatoie nel taekwondo: la palestra resta il luogo sacro dove crescere insieme.
Le periferie d'Italia custodiscono tesori nascosti che aspettano solo di essere scoperti. In ogni calcio imperfetto di oggi può celarsi la medaglia olimpica di domani, purché ci sia un maestro capace di credere nel miracolo quotidiano della crescita umana.
Commenti (1)
L’articolo e’ interessante ma credo che ci sia bisogno di piu’ attenzione su come vengono gestiti i corsi di aggiornamento. Non sempre gli insegnanti hanno le risorse necessarie per formarsi adeguatamente e questo puo’ influenzare la qualità dell’insegnamento.