La Campania è una delle regioni vinicole più affascinanti d’Italia, con una tradizione che affonda le radici già nell’epoca romana e in quella greca. I suoi terreni vulcanici, le colline panoramiche e la vicinanza al mare creano microclimi unici, perfetti per la coltivazione di uve autoctone che non si trovano altrove. Il vino Campania non è solo una bevanda: è la testimonianza di secoli di storia, miti locali e passioni enologiche che si tramandano di generazione in generazione.
Negli ultimi anni, la regione ha visto una rinascita della viticoltura di qualità, con produttori che coniugano tecniche tradizionali e innovazioni moderne. Dagli eleganti bianchi dell’Irpinia ai rossi intensi del Vesuvio e del Taburno, fino ai vini delle terrazze a picco sulla Costiera Amalfitana, la Campania offre esperienze di degustazione che affascinano sia gli intenditori sia i curiosi. In questo articolo scopriremo i tre migliori vini campani del 2025 e i luoghi ideali dove bere vino in Campania, tra cantine storiche, enoteche e ristoranti con vista.
Fiano di Avellino DOCG – Eleganza e longevità
Il Fiano di Avellino è uno dei bianchi più rappresentativi del territorio campano e uno dei vini più premiati a livello nazionale e internazionale. La sua storia risale all’epoca romana, ma fu durante il Medioevo che le monache benedettine e i nobili locali iniziarono a perfezionarne la coltivazione. Il Fiano è noto per la sua straordinaria capacità di invecchiamento, la freschezza aromatica e le note di nocciola, miele e fiori bianchi che ne fanno un vino raffinato e versatile.
Tra i migliori assaggi del 2025, spicca il Fiano di Avellino 2023 di Colli di Lapio, insignito dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Questo vino si distingue per l’equilibrio tra acidità e corpo, con una persistenza aromatica che rende ogni sorso un’esperienza memorabile.
Per chi vuole vivere un’esperienza completa, ci sono diverse cantine dove degustare il Fiano in loco. La Cantina Pietreionne, immersa nelle colline di Avellino, offre tour guidati tra vigne e botti, spiegando la storia del Fiano e le tecniche moderne di vinificazione. Qui è possibile assaporare il vino accompagnato da prodotti tipici locali, vivendo una vera immersione nella cultura enogastronomica della Campania. La zona di Avellino, inoltre, è ricca di ristoranti e agriturismi che offrono degustazioni tematiche, rendendo semplice per i turisti scoprire dove bere vino in Campania senza allontanarsi dalle bellezze naturali del territorio.
Lacryma Christi del Vesuvio – Il mito in un calice
Il Lacryma Christi del Vesuvio è un vino intriso di storia e leggenda.Potrebbe interessarti
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Tra le migliori etichette del 2025 troviamo:
- Mastroberardino Lacryma Christi del Vesuvio Rosso DOC 2024: un rosso elegante, con note di marasca, prugna, pepe e chiodi di garofano. Presenta una struttura morbida e tannini ben integrati.
- Casa Setaro Munazei Lacryma Christi del Vesuvio Rosso: prodotto interamente da uve Piedirosso, offre un profilo aromatico ricco di frutti rossi, con note minerali e speziate.
- Cantina del Vesuvio Rosso Superiore Vesuvio Lacryma Christi DOC: un vino strutturato, con affinamento in botti grandi e barrique, che esprime al meglio il potenziale del territorio vesuviano.
Per un'esperienza autentica, le cantine del Vesuvio offrono visite guidate e degustazioni panoramiche. La Cantina del Vesuvio, ad esempio, propone percorsi enogastronomici che permettono di scoprire la storia e la produzione di questo vino leggendario.
Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva – Un bianco da sogno
Il Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva rappresenta l’eccellenza dei vini bianchi campani e l’arte della viticoltura eroica della Costiera Amalfitana. Le viti crescono su terrazze scoscese a picco sul mare, dove ogni pianta deve essere curata con estrema attenzione: un lavoro che richiede forza, tecnica e dedizione. Questa coltivazione millenaria racconta una storia di resilienza, che affonda le radici già nel Medioevo, quando i monaci e i contadini locali iniziarono a plasmare le terrazze per sfruttare ogni centimetro di terreno disponibile.
Il Fiorduva, prodotto da uve autoctone come Fenile, Ginestra e Ripoli, si distingue per la sua eleganza e complessità aromatica. Al naso sprigiona note floreali e fruttate, con accenni di agrumi e frutti a polpa bianca, mentre al palato si percepisce una freschezza vivace bilanciata da un corpo morbido e armonico. La mineralità, tipica dei terreni calcarei e dei microclimi marittimi della Costiera Amalfitana, conferisce al vino un carattere unico che difficilmente si trova altrove.
Tra le cantine più rinomate per degustare questo vino c’è Marisa Cuomo, una delle figure di riferimento della viticoltura locale. La cantina offre visite guidate che combinano storia, paesaggio e degustazione, permettendo ai visitatori di comprendere il lavoro artigianale dietro ogni bottiglia. Qui è possibile vivere un’esperienza completa, assaporando il Fiorduva accompagnato da prodotti tipici locali e ammirando il panorama mozzafiato della Costiera Amalfitana.
Commenti (1)
Articolo interessante, ma non capisco bene perchè i vini campani sono cosi importanti. Hanno una lunga storia e tradizione, ma a me pare che ci siano vini anche in altre regioni che sono buoni. Comunque ho voglia di provare.