
Ci sono anche le amnesie di Gianluca Rocchi designatore degli arbitri e la faziosità di pseudo commentatori dietro le polemiche alimentate ad arte dalla stampa del Nord e da parte del popolo dei social sul cosidetto "rigorino" concesso al Napoli contro l'Inter nella vittoria di ieri degli azzurri per 3-1 al Maradona.
La stagione calcistica sembra ormai contrassegnata dalla tipologia di decisioni definite, con sprezzo, "rigorini": penalty assegnati per contatti lievi o dubbi, spesso con l'intervento del VAR. Una tendenza che aveva già sollevato le perplessità del designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, il quale aveva invitato gli arbitri alla massima cautela, soprattutto dopo la recente introduzione della spiegazione in diretta delle decisioni VAR.
Eppure, a pochi giorni dal contestato rigore assegnato al Milan contro la Fiorentina, l'episodio del Maradona rischia di ricevere una stigmatizzazione altrettanto severa. Inizialmente, l'arbitro Mariani – rientrato da poco dalla finale del Mondiale Under 20 e stimato dai vertici AIA – aveva lasciato correre.
A mutare l'esito è stato l'assistente Bindoni che, contro ogni previsione e basandosi su una visione in diretta decisamente migliore della sua, ha convinto il direttore di gara a indicare il dischetto. E dalle immagini allegate il fallo su Di Lorenzo non è evidente: è evidentissimo.
Tutto il resto sono le chiacchiere da bar dei perdenti e di chi non accetta un risultato netto con un Napoli straripante nel secondo tempo e con la squadra nerazzurra più impegnata a litigare che a giocare.
Secondo le prime valutazioni arbitrali, l'episodio di Napoli-Inter avrebbe persino travalicato il limite del 'rigorino', configurandosi come un errore evidente.Potrebbe interessarti
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Marotta e la memoria selettiva dei "Perdenti"
Se l'AIA sembra muoversi verso un periodo di riposo forzato per la terna arbitrale (un "fermo tecnico" non esplicitato ma prevedibile), la polemica viene alimentata dalle dichiarazioni a caldo del presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta.
Marotta ha puntato il dito sul penalty, ritenuto decisivo per l'esito finale, e ha lanciato un appello diretto a Rocchi: "Rocchi ha detto basta rigorini e quindi cerchiamo chiarezza nel capire cosa vuol dire rigorino e capire che strumenti ci sono per la decisione dell'arbitro".
Tuttavia, l'analisi del post-partita svela una "amnesia" selettiva: i social e i tifosi ricordano all'unisono il rigore dubbio concesso la scorsa stagione proprio all'Inter contro il Napoli, per un contatto tra Anguissa e Dumfries. In quell'occasione, la levata di scudi da parte di opinionisti e commentatori, spesso tacciati di faziosità, era stata decisamente meno fragorosa.
Il dibattito si sposta così dalle mere decisioni arbitrali a un'accusa più ampia: le polemiche sarebbero "alimentate ad arte dalla stampa del Nord" e supportate da pseudo-esperti televisivi che "cambiano opinione sulla stessa tipologia di fallo a seconda della squadra che lo commette o lo subisce".
In definitiva, al di là delle decisioni da moviola, il grosso delle chiacchiere sembra ricadere nella retorica dei "perdenti" che faticano ad accettare una sconfitta netta, incassata contro un Napoli straripante nella ripresa e con un'Inter più impegnata a protestare che a giocare. Il campionato, intanto, si trascina tra gli strascichi di polemiche che mettono sempre più in discussione la coerenza e l'imparzialità del sistema arbitrale italiano.
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