AGGIORNAMENTO : 20 Ottobre 2025 - 15:43
20.7 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 20 Ottobre 2025 - 15:43
20.7 C
Napoli

Il cuore sportivo di Napoli corre più forte: grande partecipazione alla Neapolis Marathon

Olytre 550 atleti da tutto il mondo hanno preso parte alle tre competizioni che hanno colorato ieri mattina le strade di Napoli
Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

“Napule è mille culure”, uno dei versi più celebri della canzone di Pino Daniele, ha risuonato idealmente ieri tra le strade di Napoli, grazie al fiume di runner che, sfoggiando i colori delle canotte societarie, hanno animato la quinta edizione della Union Gas e Luce Neapolis Marathon.

Un evento tanto atteso quanto perfettamente orchestrato, a giudicare dalle reazioni entusiaste dei partecipanti e dall’atmosfera festosa che ha acceso la splendida piazza del Plebiscito, storico e suggestivo scenario di partenza e arrivo. Un successo che testimonia la crescente efficienza e l’attenzione ai dettagli messi in campo dall’apparato organizzativo della SSD Neapolis Marathon, guidato da Maurizio Marino.

Già sabato 18 ottobre, in occasione dell’apertura ufficiale del villaggio maratona, le due camminate ludico-motorie da 6 km della Neapolis Magic Walk — snodatesi tra i luoghi più belli e caratteristici del centro storico — avevano fatto registrare numeri ed entusiasmo tali da preannunciare il successo poi pienamente confermato il giorno della gara. A conferma della crescita dell’evento, quest’anno, la Union Gas e Luce Neapolis Marathon  ha registrato una partecipazione raddoppiata rispetto all’edizione precedente, con una sorprendente presenza internazionale: circa il 40% degli iscritti proveniva dall’estero. Francia e Regno Unito hanno fatto registrare il maggior numero di partecipanti, ma non sono mancati runner giunti dagli Stati Uniti.

Domenica 19 ottobre, tra strade interdette al traffico fin dalle prime luci del mattino, sensi unici di circolazione ed un clima conciliante, Napoli ha potuto sfoggiare tutta la sua naturale bellezza per la gioia degli oltre 5.000 runner che l’hanno pacificamente invasa, assecondando la propria passione e sfidando sé stessi. A rendere ancora più significativa questa edizione, anche la presenza di volti noti e simboli di inclusione. Tra loro, la campionessa italiana di atletica leggera in carrozzina Sara Vargetto, membro onorario di Athletica Vaticana dal 2019 ed il napoletano Massimiliano Ossini, conduttore televisivo, attore e scrittore, che promuove attivamente inclusione e solidarietà mediante eventi sportivi, presente per la gara  non competitiva.

Tre le distanze proposte, che ciascun partecipante ha potuto scegliere in base alla propria condizione: la maratona da 42,195 km, la mezza maratona da 21,097 km e la non competitiva Neapolis Sea Run da 11 km.

Il podio maschile ha visto il trionfo di un atleta keniano. A imporsi è stato Gilbert Masai, che ha completato i 42,195 km in 2h14'52". Al traguardo, il vincitore ha definito il percorso “molto bello e favorevole”, sottolineando come il calore del pubblico napoletano abbia contribuito positivamente alla sua prestazione. Alle sue spalle, il romeno Stefan Iulius Gavril ha chiuso in 2h26'14", seguito dall’italiano Fabrizio Meoli, terzo con un tempo di 2h35'41".

In campo femminile, il successo è andato alla keniana Vivian Jelagat Jeptepkeny, 33 anni, che ha tagliato il traguardo in 2h43'35". A completare il podio, la ceca Petra Pastorova, seconda con 2h46'24", e l’italiana Giovanna Ungania, terza in 3h09'21".

Il trionfo del Kenya si è esteso anche alla mezza maratona, la Union Gas e Luce Neapolis Half, dove Simon Dudi Ekidor ha dominato tra gli uomini con un tempo di 1h04'45", mentre Mercy Jebichii ha conquistato la gara femminile in 1h17'10".

Tra i protagonisti fondamentali di ogni gara ci sono loro: i pacer. Con entusiasmo, precisione e grande vitalità, accompagnano gli atleti fino al traguardo, offrendo supporto e motivazione lungo tutto il percorso. Anche quest’anno, la Neapolis Marathon ha potuto contare sull’attiva collaborazione di un gruppo unito ed affiatato, guidato dalla consolidata esperienza di Rocco Cilla, un napoletano “prestato al nord”, che da tre edizioni coordina il team con passione e competenza. Un ruolo che gli consente di coniugare l’amore per la corsa con quello per le sue radici, contribuendo in modo significativo al successo della manifestazione.

Lo abbiamo intervistato per ripercorrere la storia della Neapolis Marathon attraverso lo sguardo di chi l’ha vissuta da dentro, percependo tutta l’emozione di un runner che si è avvicinato a questa disciplina passo dopo passo, fino a lasciarsene conquistare completamente. Oggi è istruttore FIDAL, pacer e maratoneta con decine di gare alle spalle — tra maratone e mezze — al punto da non contarle più. Una testimonianza autentica, fatta di passione, dedizione e amore per la corsa e per Napoli.

Come coordinatore dei pacer da almeno tre edizioni, come hai visto evolvere la Neapolis Marathon?

«Siamo cresciuti molto sul piano organizzativo, soprattutto nella cura dei dettagli.

Potrebbe interessarti

Leggi di più suSocial
C’è una mentalità diversa: ogni anno cerchiamo di alzare il livello della gara. Con i pacer stiamo facendo un lavoro importante, cercando di creare un mix tra runner locali e pacer da tutta Italia e anche dall’estero. Mi piace che vengano a scoprire Napoli, perché questa città merita una maratona internazionale.»

Qual è l’atmosfera che si respira tra i pacer prima della partenza? C’è un momento simbolico che condividete?

«Il momento più bello è sempre il briefing. Ci ritroviamo alle 7:15, ci si saluta, si scherza, si crea sintonia. È lì che nasce il gruppo. E poi c’è la foto finale, che è la vera soddisfazione: vedere il gruppo unito, al di là dei tempi.»

Quali sono le sfide principali nel mantenere alta la qualità del servizio pacer edizione dopo edizione?

«Ci penso già da ora alla prossima edizione. Ogni anno, appena finisce la gara, già penso a cosa fare per migliorare. Ieri sera ci siamo ritrovati a cena con Enzo Maiorano, il vicepresidente, e già analizzavamo quali sono stati i problemi dell’expo, le cose belle e le cose brutte. Dal lato pacer invece, li osservo durante l’anno, scelgo chi ha esperienza e chi ha voglia di imparare. Tante volte mi piace battezzare i nuovi pacer ed “insegnare” un po’ ill mestiere a chi noto in gara e ritengo idoneo a questo ruolo.”

Cosa significa per te partecipare a un evento che ha raddoppiato le iscrizioni rispetto all’anno scorso?

«È una soddisfazione enorme. Passare da 700 a 1.400 iscritti solo nella maratona è incredibile. E quando i pacer stessi vogliono tornare, proporre, creare… significa che stai seminando bene.»

Lo scorso anno hai detto che quella di Napoli è “l’alba più bella del mondo”. Quest’anno, sotto le luci di un evento ancora più grande, quale pensiero vorresti dedicarle?

«Lo confermo: è ancora l’alba più bella del mondo. Napoli merita diecimila persone che corrono. È una città bellissima, e la maratona deve diventare una festa per tutti. La nostra missione è farlo capire alla città. Ritengo che Napoli meriti un evento podistico internazionale al pari delle altre grandi città italiane. Ieri mattina ho corso sul lungomare con un ragazzo di Napoli, alla sua prima esperienza come pacer nella sua città. Gli ho detto: “Voi che vivete qui non vi godete abbastanza questo posto”. È come se, vedendolo ogni giorno, non ci si rendesse conto della bellezza che si ha sotto gli occhi. Io vengo da zone dove la mattina c’è nebbia… correre qui è un privilegio.»

E con quest’ultima risposta, Rocco Cilla ci ha accolto nella sua visibile emozione, immergendoci in un mondo fatto di passione autentica — da sportivo, ma anche da figlio di questa città. Uno sguardo già rivolto al futuro, verso una sesta edizione ancora più entusiasmante, capace di affascinare con un carisma sempre più travolgente e contagioso.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 20 Ottobre 2025 - 13:26 - Annamaria Cafaro

Notizie del giorno

Primo piano

Podcast

  • Napoli, violenta la sua ex minorenne e poi invia video al suo nuovo fidanzato: arrestato

  • Napoli, +26% di morti stradali nel 2024, la provincia italiana con l'incremento peggiore

  • Napoli, orrore sull'Asse Mediano: bastonato a sangue per un'auto vecchia di 10 anni

Clicca su icona o titolo per aprire i controlli
Ascolta gli altri episodi su Spreaker!