Cronaca Napoli

Fuorigrotta, allarme igiene e sicurezza alimentare nelle scuole del quartiere

Condivid

Napoli– “Pizza cruda, zucchine amare e pomodori germogliati: siamo disperate”. È il grido d’allarme lanciato da decine di mamme degli alunni delle scuole di Fuorigrotta, tra cui la Minniti e la Kennedy, che hanno scritto al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra) per denunciare una situazione che definiscono “insostenibile” sul piano igienico-sanitario e della sicurezza alimentare.

Secondo le famiglie, da settimane i bambini sono costretti a consumare pasti di scarsa qualità e in ambienti poco salubri. Le segnalazioni riguardano non solo la mensa – gestita da una ditta con sede a Melito di Napoli – ma anche i servizi igienici scolastici, descritti come “sporchi, maleodoranti e maltenuti”. In un caso, è stata addirittura avvistata una blatta all’interno di un bagno.

Il cibo “da mensa” sotto accusa

Le mamme parlano di “pomodori vecchi al punto da germogliare, fagiolini non puliti, zucchine dal sapore amaro e pizze servite ancora crude”.
In alcune circostanze, raccontano, il personale della mensa avrebbe persino invitato i bambini a verificare con le mani se il cibo fosse commestibile, prima di mangiarlo.

“Non possiamo più accettare che i nostri figli siano esposti a simili rischi – si legge nella lettera inviata a Borrelli –. Chiediamo controlli immediati e trasparenza sulla qualità dei pasti serviti”.

L’intervento del deputato Borrelli

“È necessaria una verifica urgente da parte dell’ASL e dei NAS – ha dichiarato Borrelli –. Il pasto a scuola deve essere un momento di serenità e non un rischio per la salute. Le immagini che abbiamo ricevuto mostrano una situazione grave e intollerabile, che impone interventi immediati”.
Il parlamentare ha annunciato che presenterà una richiesta formale di ispezione straordinaria per accertare sia la qualità del cibo fornito, sia le condizioni igieniche delle mense e dei bagni nelle scuole di Fuorigrotta.

L’indignazione delle famiglie

Sui gruppi social dei genitori del quartiere cresce la rabbia: molti lamentano la mancanza di risposte da parte della dirigenza scolastica e chiedono di rivedere la convenzione con la ditta appaltatrice.
“È inaccettabile – scrive una madre – che nel 2025 i nostri figli debbano scegliere se mangiare o rischiare di star male”.

Il caso di Fuorigrotta si aggiunge a una serie di segnalazioni simili in altri quartieri di Napoli e riaccende il dibattito sulla qualità dei servizi di refezione scolastica, troppo spesso affidati ad aziende che – denunciano i genitori – “tagliano sui costi a discapito della salute dei bambini”.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 19 Ottobre 2025 - 14:45 - Federica Annunziata
Pubblicato da
Federica Annunziata