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Donne in rivolta a Napoli: rioccupazione dell'ex Motel Agip, "Dateci case vere o non scendiamo"

Donne in rivolta a Napoli: rioccupazione dell'ex Motel Agip, "Dateci case vere o non scendiamo"
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Napoli – Una decina di madri disperate ha rioccupato questa mattina gli appartamenti fatiscenti dell'ex Motel Agip, nel quartiere di Secondigliano, sgomberato appena due settimane fa dal Comune di Napoli.

Dopo giorni di proteste estenuanti – tra occupazioni di sedi municipali e accampamenti improvvisati con materassi stesi davanti al Palazzo di Città – le donne, rimaste senza un tetto sulla testa, hanno forzato l'ingresso nella struttura, barricandosi in unità non ancora abbattute.

L'arrivo dei carabinieri ha innescato un momento di alta tensione: alcune occupanti si sono sedute sui davanzali delle finestre al terzo piano, urlando slogan e minacciando di buttarsi nel vuoto per attirare l'attenzione delle istituzioni."Vogliamo una casa vera!", ha gridato una delle protagoniste della protesta, la voce rotta dalla stanchezza e dalla rabbia, mentre teneva stretto al petto un bambino di pochi anni.

"Il sindaco ci ha promesso soluzioni, ma qui ci sono solo bugie e ritardi. Ditelo a Gaetano Manfredi: o ci date alloggi dignitosi, o da qui non ce ne andiamo!". Le parole riecheggiano come un grido di battaglia, amplificato dai megafoni dei solidali della "Campagna per il diritto all'abitare", che da mesi affianca le famiglie in lotta contro l'emergenza abitativa partenopea.

La scena, surreale e drammatica, si è consumata intorno alle 11 sotto un cielo grigio di autunno napoletano. Le donne – mamme single per lo più, con figli a carico e storie di povertà e marginalità – avevano già tentato ogni strada: petizioni, tavoli di concertazione, persino l'accettazione di un contributo una tantum da 10mila euro offerto dal Comune.

Ma quel denaro, promettono i promotori della campagna, "non è mai arrivato nelle tasche di chi ne aveva più bisogno". Altre, invece, protestano per il semplice terrore dell'ignoto: "Non sappiamo dove andare – confida una delle occupanti, che preferisce l'anonimato – i proprietari privati non ci affittano perché siamo 'a rischio', e le case famiglia proposte dal Comune sono solo un contentino, senza garanzie per il futuro".

Un sgombero che ha acceso la micciaPer comprendere la portata di questa rioccupazione, bisogna tornare indietro di appena 14 giorni, all'8 ottobre, quando le forze dell'ordine hanno evacuato 27 nuclei familiari dall'ex Motel Agip, una struttura comunale in via Nuova Agnano, verso Scampia, che per oltre un decennio è stata rifugio precario per centinaia di senzatetto.

L'operazione, motivata dall'avvio dei lavori di demolizione per riqualificare l'area in un polo sociale, ha lasciato sul lastrico intere famiglie, molte delle quali immigrate o in condizioni di disagio economico estremo.

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"Nessuno ci affitta case perché siamo in condizioni di disagio", aveva detto una madre durante lo sgombero, mentre saliva sul tetto della palazzina per opporsi alle ruspe.Il Comune, guidato dal sindaco Manfredi, ha replicato offrendo aiuti immediati: voucher per affitti temporanei e, per chi rifiutava, l'inserimento in percorsi di housing sociale. Ma le famiglie hanno detto no.

"Niente soldi, ma una casa vera", è stato il coro delle proteste successive, culminate in un corteo per le strade di Napoli lo scorso weekend, con 26 nuclei familiari che marciavano verso il Municipio chiedendo soluzioni strutturali.

"Il contributo non risolve nulla – spiega un attivista della Campagna per il diritto all'abitare – è un cerotto su una ferita aperta. Napoli ha migliaia di alloggi vuoti di proprietà pubblica, ma la politica preferisce la demagogia alla programmazione".

L'emergenza abitativa: un'emergenza cronica

Questa vicenda non è un caso isolato, ma l'ennesimo capitolo di una crisi abitativa che morde Napoli da anni. Secondo i dati del Comune, oltre 5mila famiglie sono in lista d'attesa per un alloggio popolare, mentre speculazioni e ritardi burocratici gonfiano i prezzi degli affitti in periferia.

L'ex Motel Agip, un relitto degli anni '70 trasformato in "casa popolare abusiva" dalla disperazione, simboleggia il fallimento di politiche abitative che privilegiano la repressione agli sgomberi rispetto all'inclusione.

"È una vergogna – tuona un portavoce del movimento – mentre le donne si giocano la vita sui balconi, l'amministrazione tace. Dove sono i fondi del PNRR per l'edilizia sociale?".Al momento, la situazione all'ex Motel è in stallo: i carabinieri vigilano senza intervenire, in attesa di un dialogo con il Municipio.

Il sindaco Manfredi, contattato dalla nostra redazione, non ha ancora risposto, ma fonti vicine alla giunta parlano di "un incontro urgente in programma per il pomeriggio". Intanto, le donne restano lì, appese a un filo di speranza e di rabbia, con i figli che giocano tra le macerie. Un promemoria crudele: a Napoli, il diritto alla casa è ancora un lusso per pochi.

Articolo pubblicato il 22 Ottobre 2025 - 14:25 - A. Carlino

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