

Luciano Spalletti
Maurizio De Giovanni non la prende bene. L’autore de Il Commissario Ricciardi, cuore e voce di Napoli, commenta con amarezza la scelta di Luciano Spalletti di ripartire dalla Juventus dopo l’esperienza con la Nazionale. “Mi rammarica – dice –. Come tifoso identitario di una squadra rappresentativa di una sola città, prendo atto con dispiacere che Spalletti vada ad allenare un’avversaria storica come la Juve. Prendo atto che questo calcio non mi assomiglia più”.
Un rammarico che nasce da un sentimento profondo di appartenenza, quello che per De Giovanni lega i tifosi al simbolo, più che ai risultati. “Noi dinosauri del calcio – aggiunge – siamo cresciuti all’epoca delle figurine, quando Rivera, Juliano, Losi o Mazzola facevano tutta la carriera in una sola squadra. Era un calcio di identità, di passione, non un’industria globale dove tutto ruota intorno ai miliardi”.
Per lo scrittore, Spalletti è e resterà l’uomo che ha regalato a Napoli lo scudetto dopo trentatré anni. Ma la sua nuova avventura in bianconero apre una ferita difficile da rimarginare. “Gli vogliamo bene, ma non possiamo augurargli buona fortuna professionale. Nessuno può chiedercelo. La sua fortuna sarebbe la nostra sconfitta, trattandosi di una competizione diretta. Dal punto di vista personale, certo, gli auguro il meglio. Ma non sul campo”.
Poi l’affondo sul calcio di oggi: “Spalletti fa parte di questo nuovo calcio glamour, fatto di immagine, di spot pubblicitari. Un calcio che non è il nostro e non lo sarà mai. Noi continuiamo a guardare le partite perché siamo appassionati, ma per noi l’appartenenza significa ancora qualcosa”.
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Non capisco perchè Spalletti ha scelto di andare alla Juve, è una scelta che fa male a molti tifosi. Il calcio dovrebbe essere piu di semplici soldi e pubblicità, ma sembra che ora non sia piu cosi.
Sono d'accordo con Lneri, il calcio dovrebbe essere un legame tra la squadra e i suoi tifosi. Spalletti ha fatto tanto per Napoli, ma ora cosa significa tutto questo? E' tutto confuso ormai.
Quaranta minuti di applausi a De Giovanni: nessuno potrebbe esprimere meglio di così quello che sicuramente è il punto di vista di vista di quasi tutti i napoletani.