Nella foto, un elemento rappresentativo della vicenda.
L’inchiesta sulla corruzione nella Provincia di Caserta, che nel novembre 2024 provocò le dimissioni dell’allora presidente Giorgio Magliocca, segna un nuovo capitolo giudiziario. Il Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta di archiviazione per otto indagati, tra cui dirigenti, dipendenti e imprenditori finiti al centro dell’indagine.
La Procura, guidata da Pierpaolo Bruni e con i sostituti Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, ha però scelto di non archiviare la posizione di Magliocca. Per lui le indagini potrebbero chiudersi a breve con la richiesta di rinvio a giudizio, lasciando presagire un processo destinato a fare rumore.
Secondo gli inquirenti, l’ex presidente si sarebbe attivato per favorire l’assegnazione di affidamenti diretti agli imprenditori Cosimo Rosato e Gianpaolo Benedetti, ottenendo in cambio sponsorizzazioni per decine di migliaia di euro alla squadra dilettantistica Asd Vitulazio, nella quale militava il figlio.
Sono invece usciti dall’inchiesta, per decisione del Gip, figure di rilievo come Gerardo Palmieri, dirigente del settore Viabilità e Trasporti della Provincia, l’architetto Clara Di Patria
, il dirigente Paolo Madonna, l’imprenditore Adolfo Raimondo, il tecnico comunale Marcello Baldo e altri due indagati, Luigi e Alfonso De Lucia.
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La situazion sulla corruzion a Caserta è molto complessa e ci sono tanti aspetti da considerare. Magliocca ha fatto delle scelte discutibili e ora potrebbe affrontare conseguenze legali. E' importante che la giustizia faccia il suo corso senza influenze esterne.