Nella foto Marco La Camera
Sorrento– Una rete ben organizzata, clienti selezionati e un capo che amava farsi chiamare “Marco Diavolo”. Così, dietro l’apparenza patinata della Costiera Amalfitana, tra spiagge da sogno e alberghi di lusso, si muoveva un piccolo esercito di spacciatori che riforniva di cocaina turisti facoltosi, imprenditori locali e persino volti noti della ristorazione.
L’operazione dei Carabinieri della compagnia di Sorrento, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata diretta dal procuratore Nunzio Fragliasso, ha chiuso il cerchio su un’indagine iniziata nella primavera del 2023 e culminata all’alba di ieri con sette misure cautelari eseguite tra le province di Napoli, Salerno, Lecce, Cosenza e Pescara.
A guidare la rete era Marco La Camera, 35 anni, napoletano di origini ma residente a Positano, culturista e volto noto sui social dove si faceva chiamare “Marco Diavolo”. Sul capo un tatuaggio inequivocabile: “Niente mi distrugge”, motto di derivazione fascista che aveva scelto come emblema personale.
Secondo gli investigatori era lui il regista della rete che, in appena tre mesi, era riuscita a organizzare oltre 80 cessioni di cocaina tra la penisola sorrentina e la Costiera amalfitana, trasformando il paradiso dei turisti in un crocevia per la “polvere bianca”.
Ma il “Diavolo” non aveva fatto i conti con l’ombra discreta dei carabinieri che, già dal 7 marzo 2023, lo stavano seguendo passo dopo passo.
Il primo tassello dell’inchiesta risale proprio a quel giorno, quando una pattuglia fermò a Sorrento un’auto di grossa cilindrata con a bordo Antonio Cafiero, poi giudicato in separata sede. L’uomo, nervoso e agitato, venne trovato con oltre 30 grammi di cocaina nascosti sotto il sedile.
Il suo telefono divenne la chiave per svelare l’intera rete: nei contatti spuntava un numero salvato come “Cumpà”. Dietro quel nome si celava proprio Marco La Camera. Da lì, un lavoro minuzioso di intercettazioni telefoniche e ambientali ha permesso ai militari di ricostruire i movimenti, i linguaggi in codice e le abitudini del gruppo.
Le conversazioni tra i membri del gruppo erano spesso velate da metafore e frasi in apparenza innocue.
In una delle intercettazioni più emblematiche, datata 26 agosto 2023, Paolo Marrone, uno dei sodali, diceva a un complice:
"Quando vengono a prendere i lettini, se non hanno l’asciugamano pulito, non li devi far sedere, hai capito?"
Un modo per riferirsi alle dosi di cocaina e ai clienti da “servire” o meno.
Dietro quelle parole, un vero e proprio servizio su richiesta, destinato soprattutto a clienti vip e turisti stranieri in vacanza tra Positano e Sorrento. Non mancavano, però, anche consumatori locali. Tra questi, gli investigatori hanno individuato uno chef noto della zona, che avrebbe accumulato un debito di oltre 1.700 euro in cocaina.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno documentato decine di episodi di spaccio, sequestrando oltre 300 grammi di cocaina già suddivisi in dosi pronte per la vendita.
All’esito delle indagini, il gip di Torre Annunziata Riccardo Sena ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare che recepisce integralmente le richieste della Procura.
I provvedimenti, eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Napoli, segnano un colpo importante al microtraffico della costiera.
Marco La Camera, 35 anni, residente a Positano – in carcere: ritenuto il capo e organizzatore della rete.
Natale Limatola – in carcere: braccio destro di La Camera, gestiva la logistica e i contatti con i fornitori.
Paolo Marrone – agli arresti domiciliari: si occupava delle consegne a domicilio tra Sorrento e Positano.
Giacomo Cinque – agli arresti domiciliari: incaricato del trasporto e custodia della droga.
Andrea Pacifici – divieto di dimora nella provincia di Salerno: ruolo di supporto logistico.
Gabriele De Lucia – divieto di dimora nel comune di Positano: punto di riferimento locale per la clientela.
Ferdinando Migliaccio – obbligo di firma: incaricato di piccoli trasporti e messaggerie interne.
Oltre a loro, sei indagati a piede libero completano il quadro dell’organizzazione, tutti accusati a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’ordinanza del gip Sena rappresenta un passaggio cruciale nella lotta al microtraffico di lusso che, negli ultimi anni, ha trovato terreno fertile nei luoghi simbolo del turismo internazionale.
La Costiera Amalfitana, vetrina mondiale di eleganza e mondanità, era diventata anche un mercato discreto e redditizio per la vendita di cocaina a clienti “alto profilo”, spesso in arrivo con yacht o da resort esclusivi.
Il blitz dei carabinieri non solo ha smantellato una rete capillare e organizzata, ma ha anche mostrato come il fenomeno dello spaccio turistico di fascia alta sia ormai una nuova frontiera della criminalità locale, capace di intrecciare mondanità e illegalità sotto lo stesso ombrellone.
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L'operazione dei carabinieri e stata davvero notevole, ma mi chiedo come mai ci sia cosi tanta gente disposta a comprare droga in posti come Sorrento. È importante che queste situazioni vengano affrontate con serieta e attenzione.