Napoli– Nella Napoli della movida elegante, tra locali alla moda e musica fino a notte fonda, continua a prosperare il mercato parallelo dello spaccio. Un sistema sempre più “fluido”, che ricalca i modelli delle consegne a domicilio: vere e proprie “delivery della droga”, capaci di rifornire clienti abituali e occasionali direttamente nei punti nevralgici del divertimento partenopeo.
L’ultimo episodio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, quando i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Napoli Bagnoli hanno arrestato Salvatore Polverino, 35 anni, già noto alle forze dell’ordine, e la sua compagna, una 25enne originaria di Melito di Napoli.
Il pedinamento fino a Chiaia
I militari hanno iniziato a seguire Polverino intorno alle 23, a Fuorigrotta, quartiere dove l’uomo risiede. Un pedinamento discreto ma continuo, che si è protratto fino al cuore della movida di Chiaia, tra le vie affollate di giovani e turisti.
A bordo della sua Toyota Aygo, il 35enne si muoveva con cautela, fermandosi a più riprese nei pressi dei locali e delle piazze principali. Comportamenti che hanno insospettito gli investigatori, convinti di trovarsi di fronte a un “corriere” dello spaccio notturno.
Il controllo è scattato poco prima delle 2 di notte, in piazza della Repubblica. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato addosso a Polverino una piccola dose di cocaina e una di hashish. L’uomo ha provato a giustificarsi, sostenendo che fossero per uso personale, ma gli investigatori non si sono fermati a quella versione: troppe incongruenze, troppi movimenti sospetti nel percorso tra Fuorigrotta e Chiaia.
La perquisizione a casa e il blitz
La perquisizione è così proseguita nell’abitazione di Polverino, dove ad attendere i carabinieri c’era la compagna. All’arrivo dei militari, la donna ha tentato di disfarsi di alcuni involucri gettandoli dalla finestra, ma la scena non è sfuggita agli occhi degli investigatori.
All’interno dell’appartamento, i carabinieri hanno trovato 225 grammi di marijuana, 300 grammi di hashish, 10 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e 665 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.Potrebbe interessarti
Non solo.
Nella casa erano installate quattro telecamere collegate a un sistema di videosorveglianza che monitorava gli ingressi del palazzo: un vero e proprio “fortino” a prova di controlli.
I due conviventi sono stati arrestati. Polverino è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, mentre la donna è finita agli arresti domiciliari. Entrambi sono ora in attesa di giudizio.
Il fenomeno: la droga corre tra i locali della movida
Quello scoperto a Chiaia è solo l’ennesimo episodio di una rete diffusa di microspaccio che alimenta la movida dei quartieri “bene” di Napoli. Dai vicoli di Chiaia e Mergellina fino alle terrazze del lungomare Caracciolo, la domanda di stupefacenti cresce con le notti più calde, attirando spacciatori che si muovono come rider del narcotraffico, pronti a consegnare dosi su richiesta.
I carabinieri e la polizia hanno già individuato, negli ultimi mesi, una nuova geografia dello spaccio: meno piazze fisse e più mobilità, con piccoli pusher che si spostano su scooter o auto utilitarie, spesso con atteggiamento da “insospettabili”, per evitare i controlli.
Una dinamica che ricorda il modello del “delivery criminale” già emerso a Posillipo e al Vomero, dove le indagini hanno documentato consegne rapide e appuntamenti fissati via chat o social.
Chiaia e i baretti, tra lusso e illegalità
Dietro le vetrine e i tavolini dei bar più noti e delle boutique di Chiaia, continua dunque a convivere la Napoli del lusso e dell’illegalità, dove lo spaccio si mimetizza tra tavolini affollati e parcheggiatori abusivi.
Le forze dell’ordine parlano di un fenomeno “in evoluzione”, alimentato da giovani consumatori e da un mercato che si adatta alle nuove forme di intrattenimento notturno.
“La droga non arriva più solo nei quartieri popolari, ma anche dove girano soldi e turismo”, spiegano fonti investigative. “E chi la porta lì non è più lo spacciatore di strada, ma figure apparentemente normali, spesso con una doppia vita: di giorno lavoratori, di notte corrieri della movida”.
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