Casavatore – Un'operazione lampo ha messo fine, almeno per ora, all'attività di un noto spacciatore nel cuore pulsante del quartiere. I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato Francesco Barbato, 48 anni, pregiudicato e già alle prese con la libertà vigilata, colto in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L'uomo, che opera in un'area da tempo sotto i riflettori delle forze dell'ordine, è ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale, in attesa del rito direttissimo.La scena si è consumata nel primo pomeriggio di ieri, lungo via Gian Battista Vico, una delle arterie più battute del popoloso quartiere casavatoresi.
Qui, tra palazzoni anonimi e vicoli stretti che odorano di quotidianità e degrado, lo spaccio è diventato quasi routine: episodi di cessioni veloci, sguardi complici e fughe precipitose. I militari, impegnati in un servizio di osservazione mirato – frutto di segnalazioni anonime e intelligence di quartiere – hanno tenuto d'occhio la zona per ore, mimetizzandosi tra il via vai di passanti e pendolari.
Non ci è voluto molto perché l'obiettivo si materializzasse: Barbato, con il suo inconfondibile passo felpato e lo sguardo all'erta, è stato immortalato mentre concludeva due transazioni fulminee. Due dosi di hashish, passate di mano in mano a clienti ignari o forse non troppo, sotto gli occhi invisibili dei tutori dell'ordine.
I due acquirenti, un giovane del posto e un altro avventore occasionale, sono stati immediatamente fermati e identificati: per loro, segnalazione alla Prefettura come assuntori, il primo passo verso programmi di recupero o sanzioni amministrative.Ma è stato il momento della fuga a tradire il pusher.
Accortosi della presenza dei Carabinieri – forse un'ombra troppo statica, un'auto di servizio con il lampeggiante spento – Barbato ha agito d'istinto, come un animale braccato.Potrebbe interessarti
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Troppo tardi: i militari, con la prontezza di chi ha visto centinaia di queste mosse, si sono fiondati sull'auto e hanno recuperato il bottino. Dentro, ben dosati e pronti per la vendita, circa 17 grammi di hashish, avvolti in cellophane e etichettati come "merce fresca".La perquisizione non si è fermata lì.
Frugando nelle tasche di Barbato – jeans logori e felpa oversize, il kit standard di chi vive ai margini – i Carabinieri hanno rinvenuto 125 euro in banconote frusciate, insieme a un piccolo quantitativo di stupefacente residuo. Soldi e droga, secondo gli inquirenti, il frutto marcio di una mattinata di affari illeciti.
Negli ultimi mesi, i Carabinieri hanno intensificato i controlli, registrando un calo del 15% nelle denunce per stupefacenti rispetto al 2024, grazie a perlustrazioni quotidiane e collaborazioni con la comunità. Eppure, episodi come questo ricordano che la battaglia è lontana dall'essere vinta.
Barbato, con un curriculum che include precedenti per reati analoghi e una sorveglianza che non l'ha fermato, rappresenta il volto di un problema radicato, alimentato da domanda e offerta che si intrecciano come le strade del quartiere.L'arrestato, assistito dal suo legale, comparirà domani davanti al giudice per convalida.
Intanto, le indagini proseguono: i due clienti segnalati potrebbero fornire indizi su una rete più ampia, e i Carabinieri non escludono perquisizioni domiciliari. A Casavatore, il sole tramonta su un'altra giornata di ordinaria legalità riconquistata, ma la vigilanza resta alta. Perché in questi vicoli, ogni ombra potrebbe nascondere la prossima dose.
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