Capaccio Paestum – Cinque mesi di sofferenza in reparto di rianimazione, tra speranze e silenzi angoscianti, si sono conclusi con un epilogo crudele.
L'agricoltore 55enne ferito in un drammatico incidente con il trattore lo scorso maggio è spirato all'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno.La fatalità si è consumata il 26 maggio scorso, in una giornata di sole primaverile che avrebbe dovuto essere routine per un uomo dedito alla terra.
In località Feudo, a Capaccio Paestum – cuore verde della Piana del Sele, dove gli uliveti e i vigneti si fondono con il paesaggio collinare – l'agricoltore stava operando su un podere privato. Al volante di un trattore equipaggiato con una trincia, uno strumento essenziale per la manutenzione dei terreni, l'uomo ha perso il controllo del mezzo per dinamiche ancora avvolte dal mistero.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dai carabinieri della locale stazione di Capaccio, il veicolo si è ribaltato violentemente, precipitando in un fosso e schiacciando l'operatore sotto il suo peso.Potrebbe interessarti
Sul luogo dell'incidente sono piombati i vigili del fuoco del distaccamento di Agropoli, i carabinieri e un'ambulanza della Croce Rossa Italiana. Le condizioni dell'uomo, estratto dalle lamiere contorte con urgenza, apparivano subito disperate: traumi multipli, fratture esposte e lesioni interne che hanno reso imprescindibile l'intervento dell'elisoccorso. Trasportato d'urgenza al "Ruggi" di Salerno – uno dei presidi ospedalieri più avanzati della Campania per le emergenze traumatiche – il 55enne è stato immerso in un limbo di cure intensive.
Medici e infermieri hanno combattuto al suo fianco per 152 giorni, tra ventilazione assistita, interventi chirurgici e monitoraggi costanti. Ma le ferite riportate al torace, alla colonna vertebrale e agli organi vitali si sono rivelate un nemico insidioso, logorando progressivamente le sue forze fino all'inevitabile.
La notizia della morte, giunta stamane, ha colpito come un fulmine la famiglia e l'intera comunità di Capaccio. L'agricoltore, descritto dai vicini come un pilastro silenzioso della zona – padre di famiglia, marito devoto e lavoratore instancabile – lascia la moglie e due figli adolescenti, travolti da un dolore che va oltre la perdita personale.
Un dramma che riaccende i riflettori sulle insidie dell'agricoltura italiana, un settore che conta migliaia di infortuni annui secondo i dati Inail: nel 2024 solo in Campania si sono registrati oltre 1.500 casi, con il ribaltamento dei mezzi agricoli tra le prime cause di mortalità. Esperti del settore chiamano a gran voce per maggiore formazione, manutenzione obbligatoria dei veicoli e incentivi per l'adozione di cabine protette e sensori di stabilità.





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