Napoli – Una svolta attesa da migliaia di aspiranti operatori sociosanitari: la Regione Campania ha dato il semaforo verde al concorso per 1274 posti OSS, rimandato di un mese per timori di irregolarità e frodi, come denunciato dallo stesso governatore Vincenzo De Luca.
La prova scritta, che coinvolgerà oltre 25mila candidati, si disputerà dal 3 al 7 novembre in due sessioni giornaliere, sia per l'Area 1 (con capofila l'Asl Napoli 1 Centro) sia per l'Area 2 (guidata dall'Asl Salerno). Un esito che, secondo il sindacato Cisl Funzione Pubblica, premia una "grande battaglia di giustizia" condotta con tenacia contro i ritardi burocratici.
La sospensione del bando, originariamente in programma dal 22 al 26 settembre, aveva scatenato un'onda di proteste tra i precari del settore, già provati dalle carenze croniche negli organici ospedalieri campani.
"Vogliamo subito la data delle prove", tuonava solo poche settimane fa Mauro Giuliattini, reggente regionale della Cisl Fp Campania, pronto a lanciare una mobilitazione su scala regionale se la Giunta non avesse agito entro fine ottobre. Parole che oggi si traducono in trionfo: "Vinciamo una grande battaglia di giustizia, che abbiamo condotto da soli pressando ogni giorno la Giunta fino a minacciare il ricorso a una mobilitazione del mondo del lavoro", esulta Giuliattini in una nota diffusa questa mattina.
"Finalmente i 25mila candidati potranno partecipare alla selezione per ottenere un posto nelle strutture sanitarie della Campania".Ma il risultato va oltre i numeri: è una boccata d'ossigeno per centinaia di operatori che hanno sudato in prima linea durante la pandemia.
La Cisl evidenzia come il concorso tuteli in particolare i 500 OSS che, assunti con contratti a termine negli ospedali campani ai tempi del Covid, erano stati licenziati alla scadenza e rischiavano ora di perdere anche la Naspi, l'indennità di disoccupazione.
Grazie a una riserva del 50% dei posti riservata a chi ha svolto attività OSS negli ultimi anni – come previsto dall'articolo 1, comma 268, lettera b) della legge 234/2021 –, questi lavoratori potranno finalmente stabilizzarsi.Potrebbe interessarti
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"È un grande risultato che finalmente servirà ad aumentare gli organici carenti dappertutto e ad accelerare le risposte immediate alla domanda di salute dei cittadini".Il concorso, bandito dalla Direzione generale Tutela della Salute della Regione Campania, rappresenta un tassello chiave nel piano di potenziamento del sistema sanitario regionale, flagellato da anni di sotto-organico e dall'emergenza post-pandemia.
La prova scritta consisterà in quesiti a risposta multipla su materie come l'assistenza di base, l'igiene e la legislazione sociosanitaria, mentre l'orale – da calendarizzare in seguito – valuterà competenze pratiche e motivazionali.
Le due Aree territoriali divideranno i candidati in base alla residenza: Napoli e province settentrionali per l'Area 1, Salerno e Sud per l'Area 2, con sedi d'esame distribuite negli ospedali e plessi Asl per garantire fluidità.Non è solo una vittoria sindacale, ma un segnale di normalità riconquistata in un settore dove le assunzioni slittano troppo spesso tra ricorsi e sospetti di illeciti.
De Luca, che aveva bloccato il via per "rischio imbrogli", ha così evitato uno scontro frontale con le categorie, ma le ombre sul passato restano: indagini interne e segnalazioni anonime avevano già portato a verifiche sulla regolarità delle domande.
Per Giuliattini e la Cisl, però, l'importante è guardare avanti: "Questo concorso non è solo un'opportunità per i precari, ma un'iniezione di vitalità per un Servizio Sanitario Regionale che deve rispondere con efficacia alle esigenze dei campani".Intanto, i 25mila concorrenti – tra diplomati e ex precari – affilano i quaderni: iscrizioni chiuse da mesi, ma l'attesa per il calendario dettagliato delle convocazioni è palpabile.
La Regione promette comunicazioni entro fine ottobre, mentre laCisl vigila: "Nessun passo indietro, o la piazza tornerà a scaldarsi". In Campania, dove le liste d'attesa per cure e assistenza si allungano come code autostradali, queste 1274 assunzioni potrebbero essere il primo passo verso un sollievo tangibile. Ma la vera prova, come sempre, sarà sul campo: tra turni massacranti e risorse limitate, gli OSS sapranno fare la differenza? La risposta, dal 3 novembre, arriverà dalle aule d'esame.
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